Stando a uno studio del World Resource Insitute (WRI) un quarto circa della popolazione mondiale vive in paesi che consumano ogni anno più dell'80% delle proprie risorse idriche.
Quasi due miliardi di persone, un quarto circa della popolazione mondiale, vivono in paesi con scarse riserve d'acqua. Stando a uno studio del World Resource Insitute (WRI) di Washington ci sono 17 paesi, tra cui San Marino, che ogni anno cosumano più dell'80% delle proprie riserve e devono quindi fronteggiare un livello di stress idrico "estremamente elevato".
Medio Oriente e Africa dominano la classifica dei paesi a maggior rischio. In testa alla graduatoria c'è il Qatar, seguito da Israele, Libano, Iran, Giordania, Libano, Kuwait, Arabia Saudita, Eritrea ed Emirati Arabi Uniti.
San Marino occupa l'11esima posizione ed è l'unico paese europeo tra i quelli a rischio più elevato. Una presenza in classifica dovuta alla sua posizione geografica e alle limitate dimensioni del suo territorio, praticamente privo di riserve idriche, che lo rendono quasi totalmente dipendente dall'Italia, da cui attinge più del 90% delle proprie risorse idriche.
L'Italia occupa la 44esima posizione della graduatoria ed è inserita nella fascia dei paesi ad "elevato rischio idrico".
"Lo stress idrico è la crisi più grande di cui nessuno sta parlando - ha detto il dottor Andrew Steer, presidente e amministratore delegato World Resource Insitute -. Le sue conseguenze sono sotto i nostri occhi: insicurezza alimentare, conflitti, migrazioni e instabilità finanziaria".
Situazioni di estremo stress idrico, si legge nel report, esistono anche in paesi in cui le risorse idriche sono complessivamente soddisfacenti.
"Una differenza così esigua tra domanda e offerta - ha osservato il WRI - rende i paesi vulnerabili in caso di periodi di siccità, sono sempre di più le comunità costrette a razionare l'acqua".