Venezia, gran teatro del mondo, non poteva che essere la patria del maggiore festival cinematografico internazionale. Quest'anno si ricorda anche Fellini
Caleidoscopio o mosaico infinito Venezia resta il più prestigioso gran teatro del mondo e non solo per la sua storia d'arte declinata nel pragmatismo che va dai merletti al vetro di Murano.
I giochi di luce e i riflessi sono entrati a pieno titolo nella storia del primo grande Festival cinemtografico che la storia ricordi, quello che la Francia tentò di imitare col balneare Festival di Cannes.
Eppure lo spessore culturale di uno specchio d'acqua fatto di "cenere e luna" (Pablo Neruda) a Venezia racconta una proiezioni di secoli.
Quest'anno la Mostra cinematografica evocherà proprio il repertorio autoctono come "Lo sceicco bianco" di Federico Fellini che ebba la sua première a Venezia nel lontano 1952, quando il festival rinasceva come una fenice.
Pedro Almodóvar sarà Leone d'oro alla carriera che gli viene dato nel corso di questa 76esima edizione della mostra (che si tiene dal 28 agosto al 7 settembre). Leone d'oro anche alla britannica Julie Andrews, attrice protagonista di classici come "Tutti insieme appassionatamente".
Tra i restauri quest'anno il sorprendente esordio di Giuliano Montaldo, "Tiro al piccione", che debuttò a Venezia nel 1961 e poi anche "New York, New York" (1977) di Martin Scorsese. In programma anche un grande film da riscoprire prodotto dalla Rai, "Maria Zef" (1981) di Vittorio Cottafavi e poi il capolavoro di Manoel de Oliveira, "Francisca" (1981), "Out of the Blue" (1980) di Dennis Hopper. Venezia è tutto il mondo.