Mentre si parlava di Sea Watch, gli "sbarchi fantasma" non si sono mai fermati

All'alba del 27 giugno sono approdati nel porto di Lampedusa dieci migranti, con un barchino. Il dato è chiaro: il numero degli sbarchi di migranti è drasticamente calato in Italia ma si parcellizza in piccole imbarcazioni che sfuggono ai riflettori puntati sulle operazioni di salvataggio in grande stile targate ong.
La sfortuna dei migranti delle ong
Si parla dei migranti sulla Sea Watch e intanto decine di disperati del mare a bordo di gommoni, barchini o piccoli velieri approdano in diverse zone d'Italia meridionale. Il 26 giugno sono giunti 50 migranti prevalentemente iracheni e pachistani. Sono stati soccorsi ed assistiti dopo che il loro veliero monoalbero si è incagliato su una spiaggia tra i territori dei Comuni di Crotone ed Isola Capo Rizzuto.
I dati del Viminale
Il sito del ministero degli interni italiano aggiorna le tabelle degli sbarchi, tabelle comparative sostanzialmente riferite agli ultimi 3 anni in cui il calo corrisponde al tentativo europeo di mettere un tappo all'immigrazione di massa. L'anno scorso il calo dei migranti verso l'Italia è crollato dell' 85,06 %, e un calo ancora più imponente si registra quest'anno.
Gli "sbarchi fantasma"
Gli sbarchi fantasma risalgono a persone di nazionalità in parte individuate: tunisini, pachistani, iracheni e algerini sono la maggioranza, almeno da quelle che sono le dichiarazioni che i migranti fanno alle autorità italiane.
A questi dati sfuggono naturalmente gli autentici "sbarchi fantasma", quelli che non vengono intercettati e che risalgono a operazioni più accurate di "navi madri" gestite da scafisti che spesso sono originari dell'euorpa dell'est e che poi abbandono in mare su natanti di fortuna i loro disperati clienti. L'estate forse col turismo che approda su tante spiagge del sud potrebbe rendere più difficoltose le operazioni occulte.