Il presidente turco è tornato a promettere giustizia sul caso del reporter saudita ucciso nel consolato di Ryad a Istanbul
Il presidente turco Recep Tayyp Erdogan è tornato a promettere giustizia per l'omicidio del giornalista saudita Jamal Khasoggi, ucciso a ottobre nel consolato saudita di Istanbul. Lo ha fatto dopo che le Nazioni unite, in una relazione, hanno indicato il principe ereditario Mohammad Bin Salman e altri funzionari sauditi come personalmente responsabili. "Nella relazione - detto Erdogan - le Nazioni Unite affermano che i sauditi sono decisamente colpevoli e che erano certamente a conoscenza della questione. Dicono inoltre che l'atteggiamento saudita nei confronti dellaTurchia era sbagliato. Ora, ne pagheranno il prezzo. Saranno ritenuti responsabili".
La relazione nel frattempo è stata respinta come parziale dalle autorità saudite, secondo le quali il Principe ereditario era totalmente all'oscuro dell'omicidio, del quale sarebbero responsabili agenti deviati. Khashoggi, che nei suoi articoli per il Washington Post era decisamente critico verso il Regno saudita, fu ucciso nel consolato dov'era entrato per ottenere un certificato per potersi sposare. Per l'micidio, Ryad ha messo sotto inchiesta undici persone