Il Portogallo a due anni dal grande incendio

Portogallo, Strada Statale 236
Portogallo, Strada Statale 236 Diritti d'autore Immagini "Lusa"
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Di Simona Zecchi
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Il Portogallo commemora le vittime del grande incendio di Petrogao Grande, nel distretto di Leiria che lascio' un paesaggio da apocalisse il 17 giugno 2017

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E' il 17 giugno 2017 e il Portogallo è sotto shock: un immenso incendio andato fuori controllo per un fulmine che colpí un albero, ha divorato la foresta di Pedrógão Grande, nel distretto di Leiria, zona centroccidentale del Paese, lasciando un paesaggio da apocalisse: cadaveri di case, auto incenerite abbandonate in mezzo alle strade, corpi carbonizzati. E' la prima volta a due anni dal terribile evento che i residenti e il Paese tutto ricordano le vittime (oltre 60) provocate dal'incendio.

La strada ripresa nelle immagini oggi ha un nome sinistro "la strada della morte", una delle tante superstrade che attraversano la foresta e che quel giorno ha mietuto da sola 30 vittime. L'albero, la vegetazione secca per la mancanza di piogge, le alte temperature e i venti violenti che soffiano dall'Oceano hanno creato il mix letale in una zona che ospita le più grandi foreste del paese.

Secondo abitanti e associazioni, da quel giorno che cade in concomitanza anche con la Giornata mondiale per la lotta alla desertificazione e alla siccità istituita dalle Nazioni Unite, poco è stato fatto per ripulire la forestasino a oggi. Lo conferma anche la vice sindaca della cittadina Margarida Guedes:

"Se parliamo delle aree più interne, possiamo vedere che ci sono ancora molti pini mai raccolti per ripulire la foresta. Ecco, un esempio di area che ha bisogno di interventi è questa (quella mostrata nelle immagini ndr), e non possiamo farlo noi che non disponiamo di capacità finanziaria né per lo stesso motivo possono farlo i proprietari credo. Lasciare cosi le cose mette ancora piùa rischio la situazione, la possibilità di nuovi incendi è assicurata."

Lo stesso timore è condiviso dal presidente del'associazione produttori e proprietari della foresta Jorge Fernandes, che riferisce:

"Se non si puo' investire in cio' che possediamo per far sì che questi luoghi producano profitto per tutti, il rischio è che tutto vada in mano alle specie invasive. Al posto di una proprietà che produce e che puoi gestire saremmo invasi da acacie e cespugli buoni per dare ulteriore "carburante" per possibili incendi."

Al momento le autorità affermano che il 70% del territorio per il quale erano arrivate segnalazioni è stato ripulito e lo stesso Ministro degli interni Eduardo Cabrita assicura che mai nessun investimento del genere era stato fatto prima d'ora, per quanto riguarda la prevenzione degli incendi. Ma non tutti gli abitanti ne sono convinti. Uno di loro ci parla di situazione polveriera e di rischi molto forti che possano avverarsi nuovi incendi.

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