Interi villaggi sommersi, ponti e strade crollate e un bilancio che si aggrava col passare delle ore. Stando alle autorità in Mozambico i morti potrebbero essere più di mille.
Strade e ponti crollati, villaggi isolati e sommersi dalle acque e un bilancio delle vittime destinato a salire con il trascorrere delle ore. Il passaggio del ciclone Idai ha lasciato dietro di sè una scia di morte e distruzione in Zimbabwe, Malawi e Mozambico.
In Zimbabwe i morti sono un centinaio e i dispersi più di 200. Nella parte orientale del paese una frana ha travolto i dormitori di due collegi, uccidendo diversi studenti.
In Mozambico la conta ufficiale delle vittime è ferma a 84 ma il bilancio sarebbe molto più pesante. A dirlo è stato il presidente Filipe Nyusi, che ha sorvolato in elicottero la città portuale di Beira - quasi completamente distrutta - e le province di Manica e Sofala: "È un disastro di grandi proporzioni. Sembra che ci siano oltre mille morti. Interi villaggi sono scomparsi, le comunità sono isolate e i corpi galleggiano sulle acque".
Uno dei voli organizzati dal Programma alimentare mondiale (Pam) dell'Onu ha raggiunto in questo fine settimana il Mozambico con 20 tonnellate di aiuti alimentari. Un elicottero è pronto a volare nelle zone isolate del Paese per le prime operazioni d'urgenza. Sempre via aerea saranno fatti arrivare nelle zone isolate biscotti ad alto valore energetico.
Il passaggio di Idai ha avuto effetti devastanti anche in Malawi. Nel sud del paese sono centinaia di migliaia le persone che hanno dovuto abbandonare le proprie case in seguito alle inondazioni.
Le agenzie delle Nazioni Unite e la Croce Rossa si sono mobilitate per raggiungere le popolazioni colpite ma il crollo di strade e ponti e la mancanza di elettricità complica le operazioni di soccorso.