La Legge di Bilancio consente alla Serenissima di moderare non solo le presenze ma di creare un argine alle grandi navi
Il Comune di Venezia è autorizzato "ad adottare nelle proprie politiche di bilancio, in alternativa all'imposta di soggiorno, l'applicazione del contributo di sbarco previsto per le isole minori. Inoltre, l'importo massimo consentito per entrambe tali misure è elevato a 10 euro". Ecco quanto prevede, all'art.1, il comma 1129 del maxiemendamento alla legge di bilancio, che introduce la cosiddetta 'tassa di sbarco', un ticket per chi - in qualunque modo - giunga a Venezia per turismo e non pernotti in città.
La misura, stabilita nella manovra finanziaria, è valida non solo per la Città antica, ma anche per le isole minori delle laguna. Peraltro questa scelta dovrebbe agire in modo selettivo per moderare l'accesso delle grandi navi alla zona lagunare contro le quali è stato creato un potente comitato.