Il presidente francese accetta le dimissioni dell'ex sindaco di Lione e perde anche il Ministro degli interni. La stampa francese parla di "affronto", "psicodramma" e "impotenza del Presidente"
Emmanuel Macron capitola e accetta le dimissioni del suo Ministro degli interni Gerard Collomb. "Psicodramma", "affronto" e " impotenza del Presidente": i titoli della stampa francese rendono la misura del terremoto che rischia ora di abbattersi sull'Eliseo.
Uno schiaffo per Macron, che lunedì aveva rifiutato una prima richiesta di Collomb, e che ora perde una figura chiave per dossier caldi come sicurezza e terrorismo. Ma uno schiaffo anche per il suo esecutivo, che per bocca del Primo ministro Edouard Philippe, ancora ieri richiamava all'ordine il transfuga.
Lyon, mon amour. Collomb torna alle origini
Già nei prossimi giorni Collomb dovrebbe ritrovare la poltrona di sindaco di Lione, che occupava dal 2001 e che aveva lasciato a marzo dello scorso anno per accettare la nomina a ministro. In base agli accordi allora stretti con Georges Képénékian, suo ex braccio destro poi succedutogli nella carica di primo cittadino, quest'ultimo si era impegnato a restituirgli il mandato in caso avesse voluto tornare. Media francesi sostengono che già nella serata di ieri Képénékian abbia formalizzato le sue dimissioni, in attesa di una riunione straordinaria del Consiglio comunale che entro un paio di settimane al più tardi dovrebbe ratificare il ritorno di Collomb.
Il caso Benalla e l'annunciato ritorno a Lione: primi scricchiolii nel rapporto con Macron
I suoi rapporti con Macron avevano cominciato a incrinarsi a luglio, in seguito allo scandalo che - in quanto Ministro degli interni - ha esposto Collomb in prima linea nel caso di Alexandre Benalla, l'ex bodyguard del presidente francese, filmato durante i cortei del 1° maggio mentre trascinava e picchiava dei manifestanti, indossando una fascia della polizia. Il gelo tra i due era poi calato in seguito alla volontà, manifestata a mezzo stampa da Collomb il 18 settembre, di lasciare il governo dopo le elezioni europee di maggio per presentarsi alle amministrative di Lione del 2020.
Collomb non arretra. L'intervista che ha fatto traboccare il vaso
A precipitare gli eventi è poi stata un'intervista rilasciata questo martedì al quotidiano Le Figaro, in cui Collomb ribadiva l'intenzione tornare a Lione, se possibile, anche entro 24 o 48 ore. Una doccia fredda per l'esecutivo francese che - per bocca del Primo ministro Edouard Philippe - nella stessa giornata ribadiva ancora la fiducia del Presidente in Gerard Collomb e il dovere di ogni ministro di "dedicarsi pienamente" ai propri compiti.