Libia: "Il Vaticano si muove sotto traccia"

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Di Diego Malcangi
Libia: "Il Vaticano si muove sotto traccia"

Nel caos libico, Khalifa Haftar si prepara alle elezioni. Euronews ha ascoltato l'opinione dell'analista politico Alessandro Sansoni, autore di un'intervista esclusiva a colui che è stato indicato come il candidato del generale, il professor Aref Aly Nayed.

"Credo si sia un po' enfatizzato il rapporto di Haftar con Parigi, perché Haftar aveva un rapporto di natura più tattica che strategica con la Francia. Nel senso che aveva dovuto trovarsi un partner europeo, visto l'atteggiamento dell'Italia di forte sostegno ad al-Sarraj. Credo che Haftar guardi con interesse, oltre a Egitto, Arabia Saudita ed Emirati arabi - i suoi alleati più stretti - soprattutto agli Stati Uniti. Non dimentichiamo che negli anni del suo esilio, ai tempi di Gheddafi, è stato negli Stati Uniti".

Diego Malcangi, euronews: "Da Washington è arrivato un mandato - non sappiamo quanto sia teorico - per un Italia partner privilegiato nel Mediterraneo". 

"Potrebbe essere una spiegazione, mi sembra plausibile che gli sia stato detto vai avanti - aggiunge Alessandro Sansoni - Però ha anche modificato il suo approccio diplomatico verso l'Italia, poi arriva quest'intervista a Nayed che fa aperture importanti all'Italia". 

Euronews: "Nayed tra l'altro conosce Roma"

"Ha insegnato alla Pontificia università gregoriana ed è stato uno dei protagonisti del dialogo interreligioso", ricorda Sansoni

Euronews: "È immaginabile che il Vaticano abbia agito per un riassetto della Libia?"

Alessandro Sansoni: "Un eventuale ritorno in gioco del Vaticano sembra potersi leggere proprio in questa candidatura alla presidenza della Repubblica. C'è chi dice che Nayed sia vicino ai gesuiti. Io penso che ci possa essere un ritorno sotto traccia del Vaticano nel grande gioco libico".