In occasione della Giornata mondiale degli oceani, Pierre-Yves Cousteau e il suo team puliscono i fondali di Santorini dalle reti abbandonate. Diretta sui social
C'è un killer "silenzioso" nei nostri mari che uccide ogni anno migliaia di specie e altera gli ecosistemi. Sono le cosiddette "reti fantasma", perse e abbandonate dalle navi da pesca, che continuano per anni ad essere trappole mortali per la fauna e sono fonti di inquinamento.
Secondo un rapporto della FAO e del Programma delle Nazioni Unite per l'Ambiente (UNEP), circa 640mila tonnellate di queste reti soffocano i nostri fondali, costituendo il 10% della plastica che li inquina.
Per questo, in occasione della Giornata mondiale degli oceani, Pierre-Yves Cousteau, figlio del grande esploratore Jacques-Yves scomparso 21 anni fa, ha organizzato una pulizia dei fondali a Santorini, in quella che è destinata a diventare una delle più grandi aree protette del Mediterraneo, con tanto di diretta Facebook.
Non un'iniziativa isolata, ma un progetto internazionale chiamato "Healthy Seas", che vede subacquei volontari impegnati in operazioni simili durante l'anno.
Le reti recuperate vengono inoltre trasformate in una fibra di nylon riciclato. È l'econyl, destinato ai marchi di moda che creeranno, ad esempio, costumi da bagno e abiti sportivi.
Video credits: Ghost Fishing / Healthy Seas/ Cousteau Divers