Ogni anno riversiamo in mare tonnellate di plastica che poi finiscono, attraverso pesci e crostacei, anche nei nostri piatti. Ecco in dettaglio cosa mangiamo
Quanta plastica nei nostri oceani?
Letteralmente circondati da un mare di plastica, che poi finisce anche nel pesce e nei nostri corpi, con conseguenze ancora sconosciute.
Ogni anno al mondo vengono prodotte 300 milioni di tonnellate di rifiuti di plastica, 8 milioni finiscono in mare, stando ai dati della Ellen Macarthur Foundation, come se in pratica ogni minuto un camion pieno di mondezza venisse riversato in acqua.
Da dove proviene in prevalenza la plastica?
Più della metà della plastica che finisce negli oceani proviene da cinque nazioni asiatiche: Cina, Filippine, Thailandia, Indonesia e Vietnam. Le conseguenze di questo inquinamento massivo a volte saltano agli occhi traducendosi in isole di plastica o spiagge invase dai rifiuti, altre volte sono meno evidenti. I nemici invisibili, come sottolinea un rapporto di greenpeace, si chiamano microplastiche: sono almeno 170 gli organismi marini vertebrati ed invertebrati che ne ingeriscono; tra questi specie commerciali come tonno, pesce spada, crostacei e molluschi. Le cozze, che filtrano l'acqua, sono considerate la cartina di tornasole e dall'artico ai mari del sud, secondo uno studio norvegese, colpa anche delle correnti, sono ovunque inquinate.
Le conseguenze per la salute dell'uomo i cui tessuti assorbono le microplastiche non sono ancora chiare, ma la tossicità delle particelle incriminate è indubbia.