La diplomazia dell'Onu segna il passo
Nonostante il fatto che il consiglio di sicurezza abbia votato un cessate il fuoco, continuano i bombardamenti, anche se meno violenti, sulla città di Ghouta. La località è vicina a Damasco, ma resta per ora un feudo ribelle al potere del presidente Assad.
La violenza delle operazioni dei lealisti deriva dal fatto che questa regione, pur essendo vicinissima alla capitale, è caduta in mani avversarie abbastanza presto e resta, strategicamente una spina nel fianco del presidente Assad. Da qui il tentativo di fiaccare la resistenza degli insorti. Secondo le accuse di Damasco da qui partono attacchi contro quartieri della capitale, e sempre in questa zona la minoranza alawita di cui fanno parte gli Assad, è da tempo discriminata.
Così l'ambasciatre del Kuwait: "È un piccolo passo per alleviare la sofferenza del popolo siriano ma resta molto lavoro da fare. Ripetiamo che una soluzione politica è l'unica maniera di risolvere la crisi siriana".
Resta la popolazione civile a pagare i costi più pesanti di questo stallo diplomatico. Finora sono state centinaia le persone morte sotto le bombe. Fra queste tantissimi bambini.