Pyeongchang: si attende la decisione del Cio sulla sfilata degli atleti russi nella cerimonia di chiusura

Il Comitato Olimpico Internazionale deciderà sabato pomeriggio se gli atleti che hanno gareggiato a Pyeongchang sotto la bandiera dell'Oar (Olimpic Athletes from Russia) potranno sfilare durante la cerimonia di chiusura con le divise ufficiali della nazionale russa.
Sulla decisione pesa non poco il caso della positività al meldonium, confermata dalle controanalisi, di Aleksander Krushelnitckii l'atleta del curling, trovato non negativo alla stessa sostanza che in passato aveva già messo nei guai un'altra sportiva russa, la tennista Maria Sharapova.
La vicenda ha creato malumori più o meno velati in tutte le delegazioni presenti in Corea del Sud. La più arrabbiata è la Norvegia che reclama la medaglia di bronzo conquistata da Krushelnitckii in coppia con la moglie nel doppio misto di curling.
La coppia norvegese era infatti arrivata quarta e ora chiede non solo l'assegnazione della medaglia ma anche la ripetizione della cerimonia di premiazione.
Da parte sua il curler russo si è difeso e scusato dicendosi dispiaciuto che la storica medaglia nel curling della Russia sia diventata oggetto di uno scandalo legato al doping. Krushelnitckii ha detto di non aver mai fatto uso di sostanze dopanti durante la sua carriera e si è detto fiducioso che la vicenda sarà chiarita al più presto.
La situazione che si è creata imbarazza però il Cio che era pronto a dare l'ok alla sfilata degli atleti russi, decisione che adesso sarebbe difficile da spiegare al resto del mondo dal momento che sarebbero così accolte le richieste proprio della nazione sospettata di aver 'barato' anche alle Olimpiaidi di Pyeongchang.