Citro, residente a Montecatini ma frequentatore della zona di Reggio Emilia dove vive il padre e plurigiudicato, è stato fermato con il taser dalle forze dell’ordine. Il suo decesso riaccende il dibattito sull’uso della pistola elettrica
In attesa dei risultati dell’autopsia sul corpo di Claudio Citro, l’uomo morto nelle prime ore di lunedì 15 a Massenzatico, una frazione di Reggio Emilia, il mondo della politica si divide tra favorevoli e contrari. Il Comune di Genova va verso l’addio alla sperimentazione del taser in uso alla polizia locale.
L’intervento della polizia
Secondo le prime ricostruzioni, intorno alle 5:30 l’uomo, già noto alle forze dell’ordine e con precedenti per usura ed estorsione, avrebbe dato in escandescenze nella frazione di Massenzatico, spaventando diverse persone.
Il 41enne, che avrebbe dormito a casa del padre, fuori controllo nelle prime ore dell’alba, avrebbe tentato di buttarsi dal primo piano dell’abitazione di famiglia. Gli agenti intervenuti sul posto hanno provato a bloccarlo ricorrendo alla pistola elettrica.
Dopo il colpo, Citro si è accasciato a terra e non c’è stato nulla da fare. A nulla sono serviti i tentativi di rianimazione da parte dei soccorritori. La procura di Reggio Emilia ha aperto un fascicolo per ricostruire la dinamica del decesso, mentre si attendono i risultati dell’autopsia.
Favorevoli e contrari
Dopo due decessi avvenuti a poca distanza l’uno dall’altro nel mese di agosto, prima a Olbia e poi nell'entroterra genovese, la politica è tornata a discutere sull’uso del taser da parte delle forze dell’ordine.
Il ministro dell’Interno Piantedosi, così come la Lega, è tra coloro che hanno difeso lo strumento, definito dallo stesso ministro “imprescindibile per evitare l’uso delle armi da fuoco”.
Di tutt’altro avviso i partiti di opposizione, come il Pd. Tra i contrari anche il sindaco di Torino, Lo Russo, che ne ha escluso la dotazione per la polizia municipale.
Genova: stop alla sperimentazione del taser
Intanto, l’attuale giunta Salis ha espresso l’intenzione di non proseguire la sperimentazione del taser e quindi di non dotare la polizia locale dello strumento. Un test che, peraltro, risulta essere stato approvato dalla precedente amministrazione.
A chiarire il quadro è stata l’assessora alla Sicurezza del Comune, Arianna Viscogliosi, in risposta a un’interrogazione del Pd presentata per sapere se fossero in corso eventuali sperimentazioni sull’utilizzo delle armi a impulsi elettrici da parte della polizia locale di Genova.
Il tema è tornato all’ordine del giorno in seguito ai recenti decessi avvenuti dopo l’utilizzo del taser da parte delle forze dell’ordine, incluso quello registrato lo scorso agosto nell’ entroterra genovese.