Oltre 30 mila persone, la maggior parte cittadini venezuelani, si sono messi in coda per entrare in Colombia, dove la frontiera tra i due paesi è stata riaperta dopo un anno di…
Oltre 30 mila persone, la maggior parte cittadini venezuelani, si sono messi in coda per entrare in Colombia, dove la frontiera tra i due paesi è stata riaperta dopo un anno di chiusura.
Dall’alba hanno atteso sul Ponte Simon Bolivar, principale punto di accesso per le città colombiane di Cucuta e San Antonio. I venezuelani sono alla ricerca disperata di generi alimentari, ma non solo:
“A San Cristobal non riusciamo a trovare il riso – dice Nancy Cardenas, cittadina venezuelana – Tutti i giorni cerchiamo, facciamo le file ma niente, non c‘è il riso in Venezuela. Non c‘è nemmeno lo zucchero, la carta igienica, sapone, detersivo per vestiti”.
“Mia moglie – aggiunge Heriberto Salinas, cittadino venezuelano – ha bisogno di alcune pastiglie per prevenire la trombosi, non ne troviamo. Come non troviamo anche altre medicine importanti. E poi manca il cibo e altri prodotti farmaceutici. Manca tutto”.
La frontiera era stata chiusa un anno fa su decisione del presidente venezuelano Nicolas Maduro
che considerava l’area instabile per la presenza di paramilitari e contrabbandieri.
Ma ora il Venezuela è nell’emergenza dopo il crollo del prezzo del petrolio. L’economia sprofonda e mancano anche i generi di prima necessità. L’inflazione è tra le più gravi in assoluto, pari al 180%.