Si conclude con una stretta di mano la crisi fra Colombia e Venezuela nata dalla chiusura della frontiera decisa da Caracas per combattere il contrabbando.
Si conclude con una stretta di mano la crisi fra Colombia e Venezuela nata dalla chiusura della frontiera decisa da Caracas per combattere il contrabbando.
I presidenti dei due paesi si sono incontrati nello stato di Bolívar per annunciare la riapertura graduale dei confini, chiusi dal 19 agosto dell’anno scorso.
Il colombiano Manuel Santos ha detto: “Abbiamo identificato le questioni più importanti: la sicurezza è, senza dubbio, la più importante, e contribuirà a risolvere gli altri problemi che ostacolano la normalizzazione della frontiera”.
Nicolás Maduro, il suo omologo venezuelano, ha promesso: “Siamo pronti a vendere combustibile al lato colombiano alle condizioni che abbiamo discusso, che sono di lottare contro il contrabbando di combustibile e andare verso una relazione che permetterà l’apertura totale della frontiera”.
Per cominciare, a partire da questo sabato saranno aperti cinque passaggi pedonali ogni giorno dalle 6 alle 21 ora venezuelana.
La decisione di chiudere la frontiera era stata presa da Maduro in seguito a un attacco di presunti contrabbandieri colombiani a una pattuglia dell’esercito venezuelano.