Disney inaugura un mega-parco a Shanghai

Il più grande parco tematico cinese, ma soprattutto è lo sbarco in grande stile di Disney nella Cina continentale, a Shanghai. Una “invasione culturale”, secondo il magnate cinese Wang Jianlin, che meno di un mese fa ha inaugurato “Wanda City” a Nanchang, primo parco di una lunga serie, nel progetto. Disney trova dunque una forte concorrenza, in un contesto economico caratterizzato dal brusco rallentamento della crescita.
Solo nel 2015, in Cina hanno aperto 21 nuovi parchi divertimenti e 20 progetti sono stati approvati.
Il tutto non è senza conseguenze:
“Disney è venuta e ha demolito il vecchio quartiere, circa tre anni fa, e il governo ci ha compensati. I dintorni del villaggio non sono comparabili ad oggi. Di giorno andavi a lavorare i fabbrica, e poi ti dovevi occupare del campo quando tornavi a casa. Oggi è tutto diverso. Qui esci di casa ed è tutto verde e fiorito. I dintorni sono molto migliori”, commenta uno degli abitanti che avevano dovuto trasferirsi dal vecchio villaggio.
Ma il mega-parco della Disney da una parte porta lavoro, dall’altra ha spinto il governo anche a ripulire i dintorni dall’inquinamento, ed è stata imposta la chiusura di circa 150 fabbriche.
Alcuni lavoratori rifiutano il trasferimento:
“Noi non ci trasferiremo. Alcune persone hanno lavorato qui a tempo pieno per più di dieci anni. Dovremo trovarci un altro lavoro”.
Il nuovo parco Disney, che segue quello di Hong Kong nel 2005, ha già visto un milione di visitatori nella pre-apertura di maggio. Costato 5 miliardi e mezzo di dollari e basato sulla joint venture con Shanghai Shendi, un’azienda di Stato, il parco gode di un bacino molto ampio, con 330 milioni di persone residenti a meno di tre ore d’auto, ma il biglietto costa un quinto del salario medio cinese.