Cameron difende le scelte investimento di suo padre, ma non convince l'opposizione

David Cameron contrattacca alla Camera dei Comuni.
Il premier britannico era atteso in parlamento per presentare misure contro l’evasione fiscale, ma anche per chiarire la sua posizione sullo scandalo dei Panama Papers, dopo essere stato costretto ad ammettere di aver detenuto quote della società offshore di suo padre e aver deciso di rendere pubbliche le sue dichiarazioni dei redditi degli ultimi sei anni.
“Ci sono state accuse false contro mio padre che mi hanno ferito profondamente” ha affermato David Cameron. “Voglio dire le cose chiaramente. Questi investmenti erano stati collocati all’estero perché era previsto il trading soprattutto in dollari, così come per molti altri fondi di investimento commerciali, quindi aveva senso che fossero posti in uno dei centri per il trading in dollari. Alcuni hanno chiesto perché, se questo trust era legittimo, ho venduto le mie quote nel gennaio 2010. Ho venduto tutte le mie partecipazioni quell’anno perché non volevo alcun tipo di conflitto di interessi.”
Cameron non ha convinto l’opposizione laburista.
“Ringrazio il premier – ha detto Jeremy Corbyn – per la lungimiranza della sua dichiarazione, che è un capolavoro dell’arte della diversione. È uno scandalo il fatto che nei territori britannici d’oltremare sia registrata oltre la metà delle società di comodo create da Mossack Fonseca. La verità è che il Regno Unito è al centro dell’industria mondiale dell’evasione fiscale, è uno scandalo nazionale e deve finire.”
Sabato, centinaia di manifestanti hanno reclamato le dimissioni di David Cameron davanti a Downing Street.
Lo scandalo ha spinto anche altri politici a pubblicare la loro dichiarazione dei redditi, dal ministro delle finanze allo stesso leader dell’opposizione Jeremy Corbyn.