Napoleone fu sempre considerato dai suoi avversari come il piantagrane, che provoca le guerre. La sua caduta, o più precisamente le numerose sue
Napoleone fu sempre considerato dai suoi avversari come il piantagrane, che provoca le guerre. La sua caduta, o più precisamente le numerose sue cadute, generarono peró trattati e convenzioni come quelle di Parigi e Vienna, in cui si tentó di bandire lo spettro della guerra sul continente europeo.
Al suo culmine, l’Impero francese contava fino a 130 dipartimenti (1811), da Roma ad Amburgo. Grazie alle sue conquiste, Napoleone fu in grado di tenere uniti uomini e idee, e li governó secondo i suoi precetti. Va ricordato che Napoleone aveva un’idea in mente: “In Europa si contano più di 30 milioni di francesi, 15 milioni si spagnoli e 30 milioni di tedeschi: vorrei creare un solo e unico organismo nazionale”. Ma, proprio questo desiderio, fece coalizzare contro di lui il resto dell’Europa e provocó la sua rovina.

Waterloo e l’epopea napoleonica sono gli indicatori più importanti nella storia dell’Europa. Napoleone e i suoi avversari ebbero subito ben chiara l’importanza del tema europeo.
Tuttavia, furono imposte le ambizioni nazionali. Tutto ció, oggi ha una certa risonanza. Proprio quando alcuni membri dei 28 mettono in dubbio il loro futuro nell’Unione.
Per i francesi, la battaglia di Waterloo è stata, è e rimarrà un dramma, una debacle. Così per i festeggiamenti organizzati in Belgio per il bicentenario della battaglia, la delegazione francese non avrà tra i suoi ranghi nè il presidente della Repubblica nè il primo ministro. Confermata solo la presenza dell'ambasciatore francese in Belgio.