Accoglienza da eroe quella ricevuta a Teheran dal ministro degli esteri Javad Zarif di ritorno da Losanna, dove giovedì è stato trovato un accordo
Oggi il mondo intero riconosce il fatto che l'arricchimento dell'uranio sul suolo iraniano non è una minaccia per nessuno
Accoglienza da eroe quella ricevuta a Teheran dal ministro degli esteri Javad Zarif di ritorno da Losanna, dove giovedì è stato trovato un accordo preliminare sul dossier del nucleare.
“Intesa storica” secondo Hassan Rohani, il quale, oltre a ringraziare la tenacia del popolo iraniano, ha parlato di “nuova fase nelle relazioni con la comunità internazionale”.
Ma il Presidente della Repubblica Islamica, parlando alla stampa, ha anche sottolineato: non sono state le sanzioni a portarci al tavolo dei negoziati.
Sanctions were not imposed to bring Iran to table, their aim was to make Iran surrender. Claiming sanctions brought us to table is baseless.
— Hassan Rouhani (@HassanRouhani) 3 Aprile 2015
“Fino a ieri tutti dicevano che l’arricchimento dell’uranio era una minaccia per la regione”, ha detto Rohani. “Ebbene, oggi il mondo intero ha accettato il fatto che l’arricchimento dell’uranio sul suolo iraniano non è una minaccia per nessuno“.
Dopo 18 mesi di colloqui, le nazioni del gruppo “5+1” e Teheran hanno sciolto molti dei nodi che dividevano le parti. La riduzione delle centrifughe per l’arricchimento dell’uranio, la riconversione di alcune centrali, ma soprattutto il monitoraggio delle attività da parte degli osservatori internazionali.
“Se loro manterrano i patti, noi manterremo i patti”, ha affermato Rohani, confermando la chiusura dell’accordo definitivo entro fine giugno.