Un video propagandistico rilasciato dall’Isil in rete mostra alcuni dei sospetti jihadisti francesi che bruciano i loro passaporti. L’Esagono è scosso dai giovani che abbracciano l’ideologia integralista e che partono indottrinati per andarsi a immmolare nella guerra santa.
Carne da cannone che finisce fra la fila degli integralisti. Sono oltre 1000 finora, i giovani sospettati di aver compiuto questa scelta. Quasi 400 sarebbero in Siria e Iraq. Una cinquantina sarebbero morti.
Uno di quelli identificati nella decapitazione di uno degli ostaggi è Mickaël Dos Santos.
“Si tratta di un convertito”, dice un esperto di terrorismo, “è in Siria dal 2013. Si è formato all’uso dellle armi, è diventato ultraradicale e violento. Lo vediamo dalle minacce che preferisce sui social network, di attentati contro la Francia e degli appelli al Jihad, la guerra santa”.
A Champigny-sur-Marne vicino Parigi, le reazioni sono contrastanti. La gente ricorda questo giovane in maniera diversa, ma sono soprattutto i musulmani che non vogliono essere accomunati a questi violenti.
Diverse le reazioni: “Non credevo potesse fare cose del genere”.
“Per noi è un assassino, questo non è Islam, l’Islam è pace”
Aldilà di quelli che partono per arruolarsi, alcuni avrebbero anche cercato di fare il percorso inverso. Bruciare i passaporti o apparire a volto scoperto è anche una tattica dei comandi jihadisti per impedire ai combattenti di tornare indietro abbandonando la guerra santa.