Chi avrebbe pensato di ballare il tango o il valzer da una sedia a rotelle? In Cina, alcuni appassionati lo fanno regolarmente, grazie a una scuola in cui hanno imparato a muoversi e danzare abilmente, anche senza l’uso delle gambe. Si allenano tre volte a settimana e partecipano a tornei internazionali. Durante l’allenamento, gli studenti imparano a superare i limiti imposti dalla disabilità.
Passiamo ora a uno scenario più ostile: l’Afghanistan, dove la guerra ha imposto agli abitanti un tributo pesante. Le prospettive sono ancora incerte, specie per i bambini che hanno perso la vista. Ma c‘è un istituto professionale che è in grado di offire a questi bambini un futuro lavorativo più promettente. Sono circa 120 i giovani studenti che frequentano la scuola professionale per non vedenti di Kabul. Studiano matematica, scienza, letteratura e altre materie usando il metodo Braille.
E i bambini audiolesi? Come aiutarli a non perdere le buone opportunità? In Sierra Leone, c‘è una scuola che utilizza un metodo efficace. La scuola St Joseph è in attività da oltre trent’anni. Attualmente, gli studenti iscritti sono più di 250, alcuni dei quali giovanissimi. La scuola utilizza il Metodo riflessivo maternale, una tecnica per l’insegnamento della lingua inglese ideata negli anni Cinquanta nei Paesi bassi.