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La sede italiana dell'Eni

Video. Clima, gli attivisti di Greenpeace contro l'Eni, la protesta in Italia

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Gli attivisti per il clima si sono arrampicati sulla sede dell'Eni in Italia, per protestare contro le morti legate ai cambiamenti climatici e all'inquinamento. Il gigante petrolifero da solo sarebbe responsabile di almeno 27mila morti premature

Martedì mattina gli attivisti di Greenpeace si sono arrampicati sulla sede del colosso energetico Eni, per sensibilizzare l'opinione pubblica sulle morti legate ai cambiamenti climatici.

Greenpeace Olanda ha pubblicato una ricerca in occasione della Cop28, sostenendo che un solo anno di emissioni prodotte dalle nove grandi compagnie petrolifere e del gas europee potrebbe causare 360mila morti premature, per l'inquinamento e il riscaldamento climatico. 

Lo studio si basa sulle emissioni auto dichiarate nel 2022 da Shell, Bp, Total Energies, Equinor, Repsol, Eni, Omv, Orlen e Wintershall Dea.

Secondo il rapporto, l'Eni da sola potrebbe potenzialmente essere responsabile di almeno 27mila morti premature, dovute alle ondate di calore e al freddo estremo.

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