Ferrovie, in Spagna liberalizzazioni e alta velocità low cost: un modello per l'Europa?

Un treno ad alta velocità in Spagna
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L'Unione Europea ha imposto la liberalizzazione dei mercati ferroviari ai Paesi membri. Ecco chi ha sfruttato di più la novità e chi meno

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La Spagna sta rapidamente superando i suoi vicini europei nel settore dell'alta velocità. Dal 2021, gli Stati membri dell'UE sono obbligati ad aprire i loro mercati ferroviari ai concorrenti stranieri: una riforma che la Spagna ha abbracciato con entusiasmo.

In breve tempo, il Paese ha triplicato gli operatori dell'alta velocità, con un conseguente aumento della concorrenza, maggiore disponibilità di treni e prezzi più bassi per i viaggiatori. Cosa può imparare il resto d'Europa dalla radicale trasformazione ferroviaria della Spagna e perché alcuni Paesi sono rimasti indietro?

Cosa c'è dietro la rivoluzione ferroviaria europea?

Quando il "flight-shaming" è decollato nel 2018, l'obiettivo era quello di far comprendere alle persone la necessità di modificare le loro abitudini di viaggio, a causa delle enormi emissioni di gas ad effetto serra che generiamo quando voliamo. I viaggi aerei rappresentano attualmente il 2,5% delle emissioni globali di CO2: una cifra destinata a crescere nei prossimi decenni.

Ma questo rapido cambiamento di mentalità ha fatto porre a molti turisti la domanda su come fosse possibile sostituire i viaggi in aereo a basso costo, soprattutto quando si hanno solo pochi giorni a disposizione per partire. Ebbene, viaggiare in treno ad alta velocità è, in molti casi, l'alternativa perfetta all'aereo, soprattutto per gli spostamenti a corto raggio.

Per questo, i Paesi che si stanno attrezzando per raggiungere l'obiettivo di azzerare le emissioni nette di CO2 stanno sostenendo gli sportamenti su rotaia. L'anno scorso la Francia ha fatto notizia quando ha vietato i voli tra le città collegate da un viaggio in treno di meno di 2 ore e mezzo. Altrove, molti governi si sono affrettati a introdurre abbonamenti ferroviari low cost, come nel caso del nuovo biglietto da 49 euro introdotto in Germania.

Mentre un numero sempre maggiore di persone cerca di utilizzare maggiormente i treni in Europa, la legislazione dell'UE contribuisce a stimolare la concorrenza, offrendo ai viaggiatori più scelta e spesso prezzi più bassi. La Spagna, appunto, è uno dei Paesi che ha accolto con maggiore entusiasmo le nuove regole dell'UE e i risultati sono stati significativi.

La Spagna è sempre stata leader nel settore ferroviario?

Fino al 2021, la compagnia spagnola Renfe era l'unica scelta per chi voleva viaggiare in treno ad alta velocità all'interno del Paese. Se invece si voleva volare, si poteva scegliere tra Iberia, Vueling, Air Europa o Air Nostrum. L'arrivo di Ouigo España ha segnato l'inizio di un cambiamento nel settore ferroviario nella nazione iberica, che in seguito è diventato il primo Paese dell'UE ad avere tre diverse compagnie in competizione su una linea ad alta velocità.

Ouigo España, filiale della compagnia ferroviaria statale francese SNCF, gestisce ora in Spagna servizi ferroviari ad alta velocità in concorrenza con l'operatore storico Renfe. All'inizio Ouigo España era presente solo sulla linea Madrid-Barcellona, ma nel 2022 ha iniziato a operare anche sul collegamento Madrid-Valencia.

In risposta a questa maggiore concorrenza, Renfe ha lanciato il proprio marchio Renfe Avlo, che gestisce servizi a basso costo utilizzando treni Renfe riverniciati e modificati. Si tratta di un marchio ancora in fase di espansione, con nuovi collegamenti per Siviglia che inizieranno a giugno di quest'anno.

Alla fine del 2022, a Renfe e Ouigo España si è aggiunto quindi un terzo concorrente, iryo. Il marchio, che è in parte di proprietà dell'azienda ferroviaria italiana Trenitalia e della spagnola Air Nostrum, è entrato nel mercato offrendo tariffe a partire da 18 euro.

Sebbene l'amministratore delegato di iryo Simone Gorini sottolinei come il marchio non sia da considerare un operatore low-cost, l'aumento della concorrenza ha ridotto i prezzi. In soli due anni, i viaggiatori in Spagna sono passati da una sola compagnia ferroviaria a tre operatori e quattro marchi distinti.

"La concorrenza ha ridotto i prezzi e ha fatto sì che i treni ad alta velocità perdessero la loro natura elitaria", afferma il ministro dei Trasporti spagnolo, Raquel Sanchez. Questo ha aumentato la "redditività sociale degli investimenti" e ha garantito "il diritto alla mobilità per tutti i cittadini", aggiunge.

Un maggior numero di operatori ha significato anche un maggior numero di treni in circolazione. Secondo lo stesso ministro dei Trasporti, ciò dovrebbe portare a un raddoppio dei servizi ad alta velocità sulle tratte Madrid-Barcellona, Madrid-Levante e Madrid-Sud. Gli effetti della riduzione dei prezzi e della maggiore concorrenza hanno dunque garantito una spinta importante. Nonostante l'impatto della pandemia, lo scorso agosto 310mila passeggeri hanno viaggiato in treno tra Madrid e Barcellona, rispetto ai 265mila dell'agosto 2019.

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La stazione di Saragozza-Delicias in SpagnaCanva

Perché questo improvviso cambiamento nell'offerta ferroviaria in Spagna?

Il drastico cambiamento nel mercato spagnolo dell'alta velocità è dovuto al Quarto pacchetto ferroviario dell'UE. Dal 2021 questa normativa obbliga i Paesi dell'UE ad aprire i loro mercati ferroviari nazionali alla concorrenza, anche da parte di operatori di altri Stati.

La disciplina europea prevede inoltre che i Paesi dell'UE introducano riforme strutturali e tecniche che facilitino l'esercizio dei treni transfrontalieri. "Per la Spagna, si è trattato della chiave per il processo di liberalizzazione e per avere attualmente un mercato ferroviario aperto, con tre operatori ad alta velocità e quattro marchi commerciali", osserva Gorini.

Quali altri Paesi europei sono leader nel settore ferroviario?

Se la Spagna fa notizia per la sua rapida trasformazione, non è l'unico Paese europeo in cui i viaggiatori possono sfruttare ferrovie competitive e biglietti più economici.

L'Italia è un Paese in cui la liberalizzazione delle ferrovie dell'UE ha fatto la differenza: "Si tratta di un caso considerato solitamente un successo straordinario", afferma Mark Smith, esperto di ferrovie e proprietario del sito web The Man in Seat 61. "La concorrenza tra i treni di proprietà dello Stato e i biglietti più economici ha cambiato le cose. La presenza di Trenitalia e della privata Italo sulla principale linea ad alta velocità ha fatto aumentare la qualità e il numero di passeggeri, ma ha fatto scendere anche i prezzi del 20-25%", spiega. "È un vantaggio per tutti, tranne che per le compagnie aeree nazionali".

Infatti, i dati del 2019 della Commissione di Bruxelles mostrano come il numero di passeggeri ferroviari tra Roma e Milano sia quasi quadruplicato in un decennio, passando da 1 milione nel 2008 a 3,6 milioni nel 2018. Più di due terzi delle persone che viaggiano tra le due città ora prendono il treno, mentre la quota dei voli su questa rotta è diminuita sostanzialmente. In Italia, d'altra parte, i treni ad alta velocità hanno avuto un tale successo da contribuire al fallimento della compagnia aerea di bandiera, nel 2021.

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Quali sono i Paesi dell'UE in ritardo sull'offerta per i viaggi in treno?

Sebbene le regole dell'UE impongano a tutti i Paesi membri di attuare questi cambiamenti ferroviari, non tutti gli Stati sono stati così pronti come l'Italia e la Spagna. "La situazione varia enormemente in Europa", afferma Smith. "Alcuni Paesi sembrano aver accolto con entusiasmo il cambiamento, come l'Italia. Mentre altri, come la Francia, hanno fatto il minimo indispensabile e si sta rivelando piuttosto difficile entrare nel mercato, dominato dalla SNCF", spiega Smith. 

Per questo la Spagna, dopo aver aperto i suoi mercati ai concorrenti stranieri, è particolarmente critica nei confronti dei Paesi che sembrano rallentare il processo. "La concorrenza che garantiamo in Spagna dovrebbe essere la stessa in tutta l'Unione europea", ha dichiarato il ministro dei Trasporti spagnolo, Raquel Sánchez, nel 2022, dopo che iryo ha lanciato il suo servizio Madrid-Valencia. "Posso solo considerare ingiustificabili gli ostacoli alla liberalizzazione delle ferrovie che vediamo in alcuni Stati".

I Paesi che non si adeguano rischiano azioni legali da parte della Commissione europea. La Germania e la Polonia hanno già ricevuto avvertimenti per non aver rispettato alcune aree delle nuove regole. Ma anche i Paesi che si sono mostrati aperti, come la Spagna, devono ancora affrontare delle sfide. "L'ingresso di nuovi operatori dipenderà in larga misura dall'Adif, la società spagnola di gestione delle infrastrutture ferroviarie, che dovrà fornire impulso al mercato abbassando i costi di accesso alla rete e fornendo un quadro normativo chiaro che garantisca una maggiore certezza giuridica", afferma Gorini.

Tuttavia, anche quando i costi sono bassi e i Paesi sono aperti alla concorrenza, la mancanza di treni di seconda mano può impedire a nuovi operatori di entrare nei mercati.

Dove stanno migliorando le operazioni ferroviarie in Europa?

La buona notizia per chi viaggia rispettando l'ambiente è che molti Paesi dell'Unione Europea stanno assistendo a un significativo incremento del numero di operatori ferroviari. Ciò significa che si prospetta un aumento della frequenza dei servizi e un conseguente calo dei prezzi.

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Parlando con Euronews Travel, un portavoce della Commissione europea ha sottolineato come nella Repubblica Ceca, in Svezia e in Austria si stiano vedendo gli effetti della liberalizzazione. L'apertura delle ferrovie e i miglioramenti dell'interoperabilità stanno anche contribuendo alla rinascita dei treni notturni transfrontalieri, come nel caso della tratta Praga-Francoforte.

I viaggiatori ferroviari europei hanno un futuro roseo

Queste trasformazioni del mercato sono destinate a diventare sempre più frequenti. La Francia ha assunto molteplici impegni, e un altro operatore, l'italiana Trenitalia si è affacciato di recente sul mercato. Con l'apertura di altri Paesi dell'UE, inoltre, vengono costruiti anche nuovi collegamenti. Come nel caso di Rail Baltica, un progetto gigantesco che mira a collegare gli Stati baltici alla Polonia: anche in questi casi si dovrebbero immediatamente raccogliere i benefici derivanti dalla presenza di più operatori.

Poiché i prezzi più bassi invogliano sempre più persone a viaggiare in treno, l'incentivo a migliorare i collegamenti ferroviari continuerà a crescere. La rivoluzione ferroviaria dell'UE è insomma partita.

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