Progetto Via Lactea: la nostra galassia come mai l'avete vista

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Di Claudio Rosmino  Agenzie:  INAF, ESA
Progetto Via Lactea: la nostra galassia come mai l'avete vista

La nostra galassia come un grande organismo vivente, con un suo scheletro e una sua evoluzione.
Il progetto Via Lactea, dopo 3 anni di studi ha messo insieme una grandissima banca dati sulla parte dell’universo che ospita la nostra galassia. I risultati di questo studio sono stati presentati in occasione di una conferenza a Roma e aprono ora orizzonti sconfinati alla conoscenza della Via Lattea.

La nostra galassia, un essere vivente con un ciclo continuo di trasformazione di materia.

Sergio Molinari Astrofisico, INAF

IL CATALOGODELLAGALASSIA

Gli scienziati che hanno lavorato a questo progetto hanno realizzato un autentico censimento galattico, che si traduce oggi in una grande quantità di mappe e cataloghi specifici sui luoghi e modi di produzione delle stelle.

Spiega Pedro Manzoni Palmeirim, ricercatore portoghese e membro del team Via Lactea: “E’ come una collezione di libri e di conoscenza, alla quale tutti noi abbiamo contribuito. Ognuno ha scritto il suo capitolo, il suo libro o la sua enciclopedia. Ciascuno si è occupato di un argomento specifico e, in seguito, abbiamo cercato di trovare connessioni tra le varie parti. Lo scopo era di connettere tutto perché nell’universo tutto è connesso”

Aggiunge il collega italiano astrofisico Davide Elia: «Quello che abbiamo fatto è stata un’analisi a tappeto dell’intero piano della nostra galassia. Questo dà adesso la possibilità di fare uno studio, non più singolo e mirato, ma statistico al fine di ricostruire la storia, il passato, il presente e il futuro della formazione stellare nella nostra galassia »

Il progetto Via Lactea, sostenuto dall’Unione Europea, e al quale hanno preso parte ricercatori di tutto il mondo (con un ruolo fondamentale dell’INAF), era parte integrante di Hi-Gal, la principale missione di osservazione mai realizzata con il satellite dell’ESAHerschel.

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I FILAMENTIDELLESTELLE

Sergio Molinari dell’Istituto Nazionale di Astrofisica ha ricoperto l’incarico di coordinatore dello studio: «Il punto di partenza era la necessità di realizzare la prima dettagliatissima mappa della distribuzione della materia fredda nella nostra galassia. La materia fredda è importante perché è da questa che si formano poi le stelle come il nostro sole. La nostra galassia in questo senso è un essere vivente con un ciclo continuo di trasformazione di materia. Quello che ci ha portato questa ricerca come risultato inatteso è la miriade di strutture filamentari che noi vediamo nella materia fredda della nostra galassia e che in qualche modo costruiscono lo scheletro delle braccia a spirale della nostra galassia »

ALLARICERCA DI UNATEORIAFONDAMENTALE

I dati del satellite Herschel, ottenuti grazie a più di novecento ore di osservazione nella radiazione infrarossa, saranno essenziali per la creazione di una teoria fondamentale, ovvero un modello che i ricercatori utilizzeranno per prevedere le tappe della formazione stellare.

“Siamo in grado ora di estrapolare dalle osservazioni di Herschel molte informazioni che ci aiuteranno a costituire dei modelli – dice Anthony Whitworth, Astrofisico dell’Universita di Cardiff -. Nel nostro gruppo vi sono ricercatori che costruiscono modelli sulla formazione stellare e dei processi che creano le stelle”

First dayof #Futuris shootingon #vialactea in Rome. Soonon euronews</a> <a href="https://t.co/6nnYG0DG9h">pic.twitter.com/6nnYG0DG9h</a></p>&mdash; stroclaudio(@RosmiNow) September 28, 2016

VIALATTEA: UNAGALASSIAMATURA

La Via Lattea appare come una galassia stabile, nel pieno della sua maturità, con un tasso di produzione di nuove stelle relativamente basso

“Con Herschel – dice Annie Zavagno, Astrofisica di Marsiglia – abbiamo svelato una parte del mistero. Ora sappiamo dove sono le regioni dove le stelle si stanno formando. Quello che faremo ora è andarle a cercare per studiarle dettagliatamente”

In quel motore di formazione stellare che è la Via Lattea, si potrà ora scrutare l’interno delle nubi di polveri e gas, e seguire l’intero processo di gestazione, che da un universo freddo porta alla nascita degli oggetti più caldi: le stelle.