Le nuove regole Ue sui diritti dei passeggeri aerei restano bloccate: niente accordo tra industria, consumatori e Stati membri. Costi e compensazioni al centro del conflitto
I gruppi di tutela dei consumatori, l’industria aerea europea e gli Stati membri dell’Ue non sono riusciti a trovare una posizione comune sulla riforma delle norme che regolano i diritti dei passeggeri, lasciando il dossier in un limbo legislativo che dura da oltre un decennio. La distanza tra le parti è tale che le compagnie aeree hanno chiesto una pausa nei negoziati per valutare meglio l’impatto economico delle misure previste.
In una lettera inviata ai ministri dei Trasporti dell’Ue, l’industria ha sollecitato una sospensione di sei mesi delle discussioni, denunciando che l’attuale bozza di testo potrebbe far aumentare i costi settoriali di almeno il 40 per cento ogni anno.
Secondo Airlines for Europe, l’Associazione delle compagnie aeree delle regioni europee e l’Associazione internazionale del trasporto aereo, le conseguenze sarebbero "gravi": tariffe più alte e tratte non più sostenibili economicamente.
Compensazioni e ritardi: il nodo principale
Il punto più controverso riguarda la soglia di risarcimento per i ritardi dei voli. Attualmente i passeggeri possono ottenere tra i 250 e i 600 euro per disagi superiori a tre ore.
La proposta in discussione prevede un aumento degli importi (300-600 euro), ma le compagnie chiedono di alzare la soglia a cinque ore. Il Consiglio, invece, valuta di mantenere la soglia delle tre ore, riducendo però le compensazioni.
Le associazioni dei consumatori, tra cui il Beuc, si oppongono fermamente: superare l’attuale soglia di tre ore significherebbe escludere dalla compensazione la maggior parte dei passeggeri, considerando che i ritardi medi oscillano tra due e quattro ore. Secondo il Beuc, innalzare la soglia priverebbe circa il 60per cento dei viaggiatori del diritto al rimborso.
Altri punti irrisolti
Gli Stati membri non hanno ancora raggiunto un accordo su altri temi chiave, come:
- l’inclusione del bagaglio a mano nel prezzo base del biglietto
- il divieto delle clausole di no-show
- la semplificazione dei moduli di rimborso e compensazione
- misure per contrastare pratiche scorrette di alcune agenzie di reclami e compagnie aeree
Solo un terzo dei passeggeri aventi diritto ottiene davvero la compensazione dovuta, sottolinea il Beuc, che chiede norme più chiare e applicabili.
Verso negoziati complessi
La riforma richiede l’accordo di Consiglio, Parlamento europeo e Commissione. Gli eurodeputati, in gran parte allineati con i consumatori, attendono che gli Stati membri raggiungano una posizione comune per poter entrare realmente nel negoziato.
La Danimarca, alla guida della presidenza di turno del Consiglio, invoca pragmatismo e mette in guardia dal rischio di far deragliare definitivamente la revisione, ora in seconda lettura. Un diplomatico Ue prevede che i prossimi colloqui saranno "difficili", data la forte resistenza di tutte le parti coinvolte.
I negoziati interistituzionali riprenderanno lunedì, ma la possibilità di un compromesso appare ancora lontana.