La maggior parte dei Paesi dell'Ue ha registrato cali nel consumo di alcol tra il 2013 e il 2023, ma Portogallo, Spagna e Romania appaiono in controtendenza, con un aumento pro-capite di almeno due litri all'anno
Il consumo annuo pro capite di alcol è stato in media pari a 8,5 litri di alcol puro nei Paesi dell'Ocse, nel 2023, secondo il rapporto Health at a Glance 2025. Il documento curato dall'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico indica che sei Paesi dell'Ue hanno registrato un consumo inferiore alla media.
La Grecia è il Paese dell'Ue in cui si consumano meno bevande alcoliche
È la Grecia a presentare il dato più basso, pari a 6,6 litri pro capite. Al contrario, Romania, Portogallo e Lettonia presentano i valori più elevati, superando gli 11,5 litri all'anno.
Nell'ultimo decennio, la maggior parte dei Paesi ha registrato però una diminuzione del consumo di alcol. Tra il 2013 e il 2023, il Belgio e la Lituania sono apparsi in questo senso i più virtuosi, con cali pari o superiori ai 2,5 litri.
Di contro, gli aumenti più significativi sono stati registrati in Portogallo, Spagna e Romania, dove il consumo annuo di alcol pro capite è aumentato di due o più litri nello stesso periodo di riferimento.
Il consumo di alcol aumenta il rischio di sviluppare diversi tipi di cancro
Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), l'Unione Europea è la sottoregione con il più alto consumo di alcol al mondo, e dove il cancro è ora anche la principale causa di morte.
Il consumo di alcol è associato a un aumento del rischio di alcuni tipi di patologie tumorali, tra cui quelle a bocca, gola, fegato, colon-retto e seno.
Nel 2023, in media, il 27 per cento delle persone di età pari o superiore a 15 anni nei Paesi dell'Ocse ha consumato grandi quantità di alcol in un breve periodo di tempo (almeno mensilmente) nel corso dell'ultimo anno.
Grecia, Irlanda e Svezia hanno registrato i tassi più elevati, con oltre il 40 per cento di individui che hanno dichiarato di aver consumato alcolici mensilmente, mentre Ungheria, Slovenia e Croazia hanno registrato i dati più bassi (inferiori al 15 per cento).
Si inizia a bere prima
In tutti i Paesi dell'Ocse, la percentuale di undicenni che bevono alcolici è aumentata leggermente, dal 4 al 5 per cento in media, tra il 2018 e il 2022. Più nello specifico, il 5 per cento degli undicenni e il 15 per cento dei tredicenni hanno dichiarato di aver bevuto alcolici nell'ultimo mese.
Nell'Ue, i tassi più alti (10 per cento o più) tra gli undicenni sono stati osservati in Repubblica Ceca, Francia, Ungheria, Bulgaria e Romania. Secondo il rapporto dell'Ocse, l'inizio precoce e il consumo ripetuto di alcol sono associati a un peggioramento delle condizioni di salute mentale, come l'ansia, al declino delle funzioni cognitive e a un consumo maggiore in età adulta.
Il numero di quindicenni che si sono ubriacati ripetutamente ha raggiunto un massimo di oltre il 35 per cento in Danimarca, Ungheria e Bulgaria, mentre il Portogallo ha registrato una cifra inferiore al 10 per cento.
A ubriacarsi sono di più i giovani maschi
I casi di ubriachezza tra gli adolescenti sono diminuiti in media nei Paesi Ocse. Una tendenza che appare stabilizzata tra i ragazzi, mentre al contrario risulta invertita tra le ragazze (è passata dal 19 per cento del 2018 al 22 per cento del 2022).
Tuttavia, nei 25 Paesi dell'Ue analizzati, la percentuale di ragazzi che hanno dichiarato di essersi ubriacati più di una volta nella loro vita è più alta di quella delle ragazze.
Per affrontare il problema del consumo di alcol da parte dei minorenni, molti Paesi hanno adottato impianti normativi e strategie preventive volte a limitare la disponibilità di alcolici e a limitarne la commercializzazione.
Recentemente, il Belgio ha adottato un nuovo Piano d'azione per l'alcol 2023-2025, che mira a ridurre la disponibilità di alcol. La legge vieta la vendita di alcolici tramite distributori automatici, nelle stazioni di servizio lungo le autostrade tra le 22 e le 07, nonché negli ospedali.