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Instabilità politica in Francia: quali possono essere le conseguenze per l'Unione europea

Il presidente francese Emmanuel Macron e il primo ministro François Bayrou al Palazzo dell'Eliseo a Parigi il 12 luglio 2025.
Il presidente francese Emmanuel Macron e il primo ministro François Bayrou al Palazzo dell'Eliseo a Parigi il 12 luglio 2025. Diritti d'autore  AP Photo
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Di Amandine Hess
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L'eventuale caduta del governo francese potrebbe indebolire la Francia sulla scena europea

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Gli economisti seguono con attenzione la scena politica in Francia in vista del voto di fiducia dell'8 settembre, che potrebbe portare alle dimissioni del governo.

Il primo ministro François Bayrou ha promesso la fiducia al governo nel tentativo di convincere i parlamentari ad accettare il suo piano di risanamento del bilancio. Si tratterebbe del terzo governo in un anno. Un'instabilità che non piace ai mercati.

Il piano di Bayrou per limitare il deficit: sinistra ed estrema destra contrari

"È chiaro che i mercati osservano la situazione e pensano a cosa potrebbe significare. E naturalmente, se le turbolenze politiche dovessero peggiorare, ciò potrebbe mettere sotto pressione i rendimenti delle obbligazioni francesi. E questo di per sé è ovviamente negativo per l'economia francese, perché tassi d'interesse più alti significano che gli investimenti diventano più costosi", ha spiegato Guntram Wolff, economista di Bruegel.

"L'instabilità politica porta in genere a una certa perdita di fiducia degli investitori. Dobbiamo essere chiari sul fatto che qualsiasi grave disordine politico avrà conseguenze per gli investitori, sia in Francia, ma anche per gli investitori stranieri che stanno pensando alla Francia come destinazione di investimento", ha aggiunto l'economista.

Il debito della Francia continua a crescere, quindi François Bayrou vuole realizzare risparmi per 44 miliardi di euro entro il 2026 per portare il deficit pubblico al di sotto del tre per cento entro il 2029. In particolare, propone di ridurre la spesa pubblica, combattere la frode fiscale e abolire due giorni festivi.

Il Rassemblement National, La France Insoumise, i comunisti e gli ecologisti hanno già annunciato che voteranno contro il governo.

Le conseguenze per l'Ue se cadesse il governo francese

L'Ue si aspetta che la Francia metta in ordine le sue finanze, in linea con i suoi impegni europei. Il compito sarà ancora più difficile se il governo cadrà.

"La Francia si è impegnata a ridurre il proprio deficit in un piano pluriennale concordato con l'Unione Europea. Ovviamente, la situazione in Francia e l'eventuale assenza di un governo e di un bilancio per il prossimo anno potrebbero mettere in discussione questo piano di riduzione del deficit", ha sottolineato Éric Maurice, analista politico dell'European Policy Centre (Epc).

L'instabilità politica potrebbe indebolire la Francia sulla scena europea.

"Dato il peso della Francia nell'eurozona e nell'Unione europea, ciò potrebbe avere conseguenze anche per l'eurozona nel suo complesso, per le relazioni economiche tra i vari partner europei e, per estensione, per il peso politico della Francia nelle decisioni da prendere su questioni importanti, in particolare su questioni commerciali, politica industriale e competitività, transizione tecnologica e cambiamento climatico", ha dichiarato Maurice.

In un'intervista rilasciata a giugno, la ministra dei Conti pubblici Amélie de Montchalin ha parlato del rischio che le finanze francesi vengano poste sotto il controllo di istituzioni internazionali ed europee, cosa recentemente esclusa dalla presidente della Banca centrale europea (Bce) Christine Lagarde.

"Tra pochi giorni le agenzie di rating dovranno emettere le loro valutazioni. Vedremo a quel punto se questo renderà un po' più difficile per la Francia finanziarsi. Ma per il momento siamo ben lontani dall'intervento del Fondo Monetario Internazionale e persino dalla Banca Centrale Europea che interviene per acquistare il debito, come è stato fatto in passato all'interno dell'Unione Europea", ha aggiunto Maurice.

Per l'analista politico il debito francese non rappresente attualmente un rischio per l'Eurozona. "Negli anni 2010 abbiamo visto che una situazione di incertezza o di instabilità in un paese, in particolare in Italia, poteva avere conseguenze dirette per l'intera eurozona. Da allora si è fatto molto per rafforzare la situazione delle banche e dei mercati, in modo che l'eurozona sia più solida di fronte a potenziali crisi".

Le condizioni economiche della Francia

Secondo l'Istituto nazionale di Statistica e Studi economici (Insee), il prodotto interno lordo (Pil) francese, che rappresenta la produzione totale di beni e servizi, è aumentato moderatamente dello 0,3 per cento nel secondo trimestre del 2025, raggiungendo i 657,6 miliardi di euro.

Sebbene debole, la crescita economica della Francia è stata superiore alle aspettative. Nell'intero 2024, il Pil francese è stato di 2.920 miliardi di euro, rendendo la Francia la seconda economia dell'Unione europea dopo la Germania.

Il debito pubblico francese, in crescita, si è attestato a 3.345 miliardi di euro alla fine del primo trimestre del 2025, pari al 113,9 per cento del Pil, secondo l'Insee. Il deficit pubblico si è attestato a 169,7 miliardi di euro, pari al 5,8 per cento del Pil nel 2024.

Questi indicatori sono ben al di sopra dei criteri di Maastricht stabiliti nel 1992, che prevedono che il debito pubblico di un Paese della zona euro non superi il 60 per cento del Pil e che il deficit pubblico non superi il tre per cento del Pil.

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