Tusk lancia l'allarme al Sejm: “L'immigrazione illegale è una guerra ibrida”. Il confine con la Bielorussia al centro del dibattito politico
Dal palco del Sejm, il primo ministro polacco Donald Tusk ha chiesto ai parlamentari di estendere le norme che permettono allo Stato di respingere le richieste di asilo da parte di chi attraversa illegalmente il confine tra Polonia e Bielorussia. Tusk ha dichiarato con fermezza che “la Polonia ha il diritto di non accettare richiedenti asilo entrati illegalmente”.
Una linea dura che divide l’Europa
La posizione del governo polacco ha suscitato polemiche a Bruxelles, ma Tusk ha ribadito la linea del suo esecutivo: “La Polonia non attuerà alcun Patto per la Migrazione che implichi l’accoglienza forzata di migranti identificati in altri Paesi Ue”. Il premier ha inoltre denunciato l’attuale situazione al confine come una vera e propria “guerra ibrida” orchestrata da Lukashenko e Putin.
Accuse al passato governo: “Lo scandalo dei visti”
Tusk ha colto l’occasione per attaccare il partito di opposizione Diritto e Giustizia (PiS), accusandolo di aver concesso visti in massa durante i loro anni di governo. “Nel 2023 sono stati rilasciati 535.000 visti a cittadini di Paesi a rischio, in una delle operazioni di corruzione più gravi nella storia polacca”, ha affermato il primo ministro.
Immigrazione al centro della campagna presidenziale
Il tema dell'immigrazione è diventato cruciale nella fase finale della campagna elettorale. Secondo i sondaggi, la sfida sarà tra Rafal Trzaskowski (PO) e Karol Nawrocki (PiS), ma i candidati di estrema destra come Mentzen e Braun stanno guadagnando consensi grazie alla retorica anti-immigrazione. Tusk ha avvertito: “Il diritto d’asilo non può essere uno strumento nelle mani di trafficanti e regimi autoritari”.
Un messaggio diretto ai migranti: “Non venite qui”
Chiudendo il suo intervento, Tusk ha parlato direttamente ai migranti irregolari: “I giorni d’oro degli scafisti sono finiti. Non attraversate il confine, non entrerete”. Il suo messaggio mira a rafforzare la percezione di un governo forte sulla sicurezza, in contrasto con l'immagine più permissiva attribuita al suo partito negli anni passati.