Il nuovo capo della Nato, Mark Rutte, conferma che Pyongyang ha dispiegato truppe nella regione di confine con la Russia, definendolo un segno della "crescente tensione" di Putin
Il Segretario generale della Nato Mark Rutte ha confermato lunedì il dispiegamento di truppe nordcoreane in Russia, citando una "pericolosa espansione" del conflitto ucraino che minaccia di minare la sicurezza sia in Europa che in Corea.
Le sue osservazioni confermano quanto affermato dai servizi segreti ucraini, secondo i quali circa 11.000 fanti nordcoreani si stavano addestrando nella Russia orientale. L'intelligence di Kiev sostiene anche che Pyongyang ha fornito supporto sotto forma di armi e manodopera industriale.
Il dispiegamento di truppe nordcoreane nella regione di Kursk, che è stata invasa dall'Ucraina in agosto, "rappresenta un'escalation significativa nel coinvolgimento continuo della RPDC [Corea del Nord] nella guerra illegale della Russia", ha dichiarato Rutte.
Rutte: "La disperazione di Putin cresce"
Secondo il Segretario generale della Nato, il mancato rispetto delle risoluzioni dell'Onu ha significato una "pericolosa espansione della guerra russa" dopo l'invasione su larga scala dell'Ucraina nel 2022. Rutte ha inoltre affermato che il ricorso al sostegno straniero è un "segno della crescente disperazione di Putin" in un conflitto che ha registrato 600.000 soldati russi uccisi o feriti.
Nei giorni scorsi il Consiglio Nord Atlantico si è riunito con i servizi segreti sudcoreani e con diplomatici australiani e giapponesi per discutere le accuse che il presidente ucraino, Volodymir Zelensky, ha descritto come un "primo passo verso la guerra mondiale".
L'Ucraina ha già iniziato a diffondere video in coreano in cui invita i soldati ad arrendersi come prigionieri di guerra. Il segretario alla Difesa statunitense Lloyd Austin ha confermato la presenza di truppe nordcoreane in Russia la scorsa settimana.