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Spagna-Cina, Pedro Sánchez da Xi Jinping per stringere "relazioni strette, profonde ed equilibrate"

Il primo ministro spagnolo Pedro Sánchez incontra il presidente cinese Xi Jinping a Pechino, 10 settembre 2024
Il primo ministro spagnolo Pedro Sánchez incontra il presidente cinese Xi Jinping a Pechino, 10 settembre 2024 Diritti d'autore Andres Martinez Casares/AP
Diritti d'autore Andres Martinez Casares/AP
Di Michela Morsa Agenzie:  Ap
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Il primo ministro spagnolo è al suo secondo viaggio in Cina in due anni. Secondo il governo spagnolo questo "dimostra il desiderio condiviso da entrambi i Paesi di mantenere un dialogo regolare al più alto livello nelle loro relazioni bilaterali"

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Lunedì Pedro Sánchez ha incontrato il presidente cinese Xi Jinping a Pechino. I due leader hanno discusso dei conflitti in Ucraina e nella Striscia di Gaza e della necessità di “relazioni strette, profonde ed equilibrate” tra Spagna e Cina.

Il secondo viaggio del premier spagnolo in Cina in meno di due anni “dimostra il desiderio condiviso da entrambi i Paesi di mantenere un dialogo regolare al più alto livello nelle loro relazioni bilaterali”, ha dichiarato il governo di Madrid.

Parlando dei conflitti internazionali in corso, il leader spagnolo ha insistito sulla necessità di lavorare per la pace con il coinvolgimento delle Nazioni Unite. La Cina è uno dei cinque membri permanenti, ed ha quindi diritto di veto, del Consiglio di Sicurezza dell'organizzazione.

La questione spinosa delle relazioni commerciali

I colloqui si sono però concentrati maggiormente sulle relazioni commerciali tra i due Paesi, una delle questioni più spinose tra Madrid e Pechino. All'inizio dell'anno, infatti, la Spagna è stata tra i membri dell'Unione europea ad esprimere il proprio sostegno alla decisione di applicare un dazio del 36,7 per cento sui veicoli elettrici cinesi che, finanziati dallo Stato, fanno concorrenza sleale alla produzione europea.

Il governo cinese ha risposto avviando un'indagine sulle importazioni di carne suina dell'Ue in Cina, che hanno raggiunto un picco di 7,4 miliardi di euro nel 2020, quando Pechino ha dovuto rivolgersi all'estero per soddisfare la domanda interna dopo che i suoi allevamenti di suini sono stati decimati da una malattia suina.

Da allora, le esportazioni di carne suina europea verso la Cina sono diminuite, raggiungendo i 2,5 miliardi di euro lo scorso anno, ma quasi la metà proveniva dalla Spagna. Le tensioni sulla carne di maiale non hanno impedito al governo spagnolo di accogliere il progetto della casa automobilistica cinese Chery di aprire uno stabilimento per veicoli elettrici a Barcellona.

Le dichiarazioni a favore del libero scambio

Secondo l'emittente statale cinese CCTV, sia Sánchez che i funzionari cinesi hanno rilasciato dichiarazioni a favore del libero scambio e della promozione degli scambi culturali e del turismo, ma non hanno annunciato nulla di specifico in merito alla disputa in corso sui veicoli elettrici.

“Speriamo che la Spagna continui a fornire alle aziende cinesi un ambiente commerciale giusto, equo, sicuro e non discriminatorio in cui investire e fare affari”, avrebbe detto Xi. "La Spagna sostiene i principi del libero scambio e dell'apertura dei mercati e non appoggia una guerra commerciale”, avrebbe detto invece Sánchez.

Il leader spagnolo, incontrando il suo omologo Li Qiang, ha anche dichiarato: "Vogliamo costruire ponti per difendere insieme un ordine commerciale equo che permetta la crescita delle nostre economie e avvantaggi le nostre industrie e i nostri cittadini".

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