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Assegno unico, la Commissione deferisce l’Italia alla Corte di giustizia Ue: il governo si difende

Giorgia Meloni
Giorgia Meloni Diritti d'autore Mark Schiefelbein/Copyright 2024 AP. All rights reserved
Diritti d'autore Mark Schiefelbein/Copyright 2024 AP. All rights reserved
Di Giorgia Orlandi
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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La Commissione europea ha sottoposto il caso dell'assegno unico alla Corte di giustizia europea. Si prospetta dunque un nuovo scontro tra l'Italia e l'Ue, che vede la legge come una discriminazione dei lavoratori mobili di altri Stati membri. Il governo si difende: "Risorse limitate"

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La Commissione europea ha deferito l'Italia alla Corte di giustizia Ue per quanto riguarda l'assegno unico. Il caso potrebbe innescare un nuovo acceso confronto tra Italia e Commissione europea. Giorgia Meloni aveva già definito “surreali” le motivazioni dietro alla recente procedura di infrazione dell'Ue contro l'Italia sulle prestazioni familiari.

L’avvio dell’azione legale avviene poco dopo la lettera di commento alle conclusioni della relazione sullo Stato di diritto 2024 che il governo Italiano ha inviato a von Der Leyen sul tema della libertà d’informazione.

Per la Commissione Ue discriminati i lavoratori mobili di altri Stati membri

La Commissione europea ha annunciato di voler avviare un'azione legale contro l'Italia, per discriminazione nei confronti dei lavoratori mobili di altri Stati membri in relazione al provvedimento relativo all'assegno unico familiare.

Secondo la legge entrata in vigore nel 2022, i lavoratori che non risiedono in Italia per almeno due anni o i cui figli non vivono in Italia non possono beneficiarne. Aspetto che per la Commissione rappresenterebbe una “violazione del diritto europeo in materia di coordinamento della sicurezza sociale e di libera circolazione” ai danni di chi si è trasferito da poco in Italia mantenendo la famiglia altrove.

Ogni Paese deve confrontarsi con le risorse disponibili. L'Italia è tra i Paesi con il debito più alto dell'Ue e non possiamo confrontarci con Francia, Germania o altri membri fondatori dell'Ue che possono permettersi di spendere di più o di accumulare più debito.” Afferma Flavio Tosi, eurodeputato di Forza Italia.

Per il governo italiano mancano le risorse per ampliare la fetta dei beneficiari

L’esecutivo italiano ha già aumentato le risorse di tre miliardi di euro per sostenere il sistema di benefici familiari e per la presidente del Consiglio non può permettersi di investire oltre quanto già stanziato. L’assegno unico familiare è una delle misure al centro dell’azione di governo per affrontare il calo del tasso di natalità in Italia. Uno degli aspetti chiave del programma di Fratelli d’Italia.

Nonostante la risposta di Roma alla lettera di costituzione in mora della Commissione nel 2023 e il parere motivato alla fine dello stesso anno, la risposta del Paese non avrebbe soddisfatto adeguatamente le richieste della Commissione. Il caso quindi è stato deferito alla Corte di Giustizia dell'Unione europea. In un’intervista rilasciata sull'argomento Meloni auspicava “ragionevolezza” da parte della Commissione, in caso contrario aveva fatto sapere di “voler fare battaglia”.

 

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