EventsEventiPodcasts
Loader
Find Us
PUBBLICITÀ

Elezioni europee: quanto spendono i partiti politici per gli annunci sui social media

Gli elettori europei sono chiamati alle urne dal 6 al 9 giugno
Gli elettori europei sono chiamati alle urne dal 6 al 9 giugno Diritti d'autore AP
Diritti d'autore AP
Di Jack SchicklerEuronews
Pubblicato il
Condividi questo articoloCommenti
Condividi questo articoloClose Button
Questo articolo è stato pubblicato originariamente in inglese

L'Ungheria di Viktor Orbán e il Vlaams Belang del Belgio sono in testa negli annunci pubblicitari sui social media nella campagna elettorale in vista del voto del 6-9 giugno

PUBBLICITÀ

A poco più di una settimana dalle **elezioni europee in programma dal 6 al 9 giugno,**i principali partiti stanno cercando di attirare l'attenzione degli elettori sui social media.

Una nuova analisi di Euronews basata sui dati reperibili dai principali fornitori di pubblicità online, mostra i partiti che stanno investendo di più per assicurarsi il voto. 

Solo guardando all'attività di Google negli ultimi trenta giorni, il primo ministro ungherese Viktor Orbán ha speso più di 60mila euro per un solo annuncio. Grazie alla spesa la pubblicità ha ottenuto oltre 10 milioni di visualizzazioni in soli 11 giorni (nonostante un utente possa averla vista più di una volta, il numero supera quello della popolazione ungherese). 

"La guerra è terribile, porta morte, distrugge le nostre patrie. La guerra causa inflazione e distrugge l'economia", recita lo spot di 15 secondi nel quale scorrono immagini del rivale politico di Orbán, Péter Magyar, e del finanziere George Soros.

Contro la guerra o a favore della Russia?

Con una spesa compresa tra i 60mila e i 70mila euro negli ultimi trenta giorni, quello di Orbán sembra essere l'annuncio politico più costoso su Google. Il messaggio è anche in linea con la posizione filo-russa del suo partito Fidesz, che sta tentando di lanciare i sostenitori dell'Ucraina come incoraggiatori di un conflitto in corso e ha ripetutamente bloccato il sostegno di Bruxelles all'Ucraina e le sanzioni contro la Russia. 

In termini di costi Fidesz è seguito da uno **spot di 33 secondi in Belgio,**dove gli elettori avranno a giugno una tripla elezione comprese le europee. 

Tra le promesse di Tom Van Grieken del Vlaams Belang meno immigrazione e più potere d'acquisto, in uno spot per il quale il partito separatista fiammingo ha speso tra i 50mila e i 60mila euro.

Anche se con un budget inferiore, un post sponsorizzato del partito spagnolo di estrema destra Vox ha ottenuto oltre 10 milioni di visualizzazioni.

Non solo estrema destra

Non è solo l'estrema destra a usare Google Ads: Renew Europe, il gruppo politico centrista del presidente francese Emmanuel Macron, ha speso circa 50mila euro per un annuncio che paragona il voto ai primi passi di un bambino o al primo bacio di un adolescente.

Secondo i dati di Google anche il partito socialdemocratico austriaco e il partito tedesco Volt sta investendo molto negli spot pubblicitari. 

Le principali piattaforme di social media affermano di pubblicare i dati sulla spesa per gli annunci politici come parte del loro impegno sulla trasparenza. Le norme dell'Ue approvate a febbraio vietano le spese pre-elettorali dall'estero e, in linea di principio, gli annunci delle campagne elettorali non dovrebbero essere mirati in base alle opinioni politiche. 

Annunci elettorali anche su Facebook

Dando uno sguardo a Meta il quadro è simile a quello di Google: i partiti di estrema destra ungheresi e belgi sono quelli ad aver speso di più.

Seguono i liberali tedeschi dell'FDP - il cui post sul programma educativo Erasmus+ dell'e  ha ottenuto oltre un milione di visualizzazioni - e l'italiano di centro-destra Forza Italia.

Non tutti gli annunci elettorali sono per i candidati: nell'ultimo mese il Parlamento europeo ha speso più di 183mila euro solo in Francia e Germania per annunci su Facebook che incoraggiano i cittadini ad andare a votare (questi ultimi sono esclusi dall'analisi di Euronews). 

Come mostrano i dati i livelli di spesa variano all'interno del blocco per i diversi tetti imposti a livello nazionale.

La Francia non mostra alcuna campagna politica a pagamento mentre il Portogallo ha appena 900 euro per il Partito Popolare Europeo. C'è persino dove le elezioni europee passano in secondo piano: in Romania sono i candidati alla carica di sindaco di Bucarest e non quelli all'Europarlamento a spendere di più.

Condividi questo articoloCommenti

Notizie correlate

Corteggiata da Le Pen e von der Leyen, Meloni da le carte in vista delle elezioni europee

Europee, il dibattito dei candidati alla presidenza della Commissione Ue: guarda la diretta

Difesa: esercitazioni Nato nel Mar Baltico, la prima volta della Svezia da membro a pieno titolo