Il Parlamento europeo vota la riforma del Regolamento di Dublino: incerto l'esito, i dubbi dei partiti italiani

Il voto cruciale sul Nuovo Patto sulla Migrazione e l'Asilo si svolgerà nella sede di Bruxelles del Parlamento europeo.
Il voto cruciale sul Nuovo Patto sulla Migrazione e l'Asilo si svolgerà nella sede di Bruxelles del Parlamento europeo. Diritti d'autore Virginia Mayo/Copyright 2024 The AP. All rights reserved
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Di Jorge LiboreiroVincenzo Genovese & Maria Psara
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Questo articolo è stato pubblicato originariamente in inglese

La riforma della politica migratoria dell'Unione europea oggi al voto a Bruxelles. Crescono le divisioni tra i gruppi politici: molti contrari fra i partiti italiani

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Il votoè previsto per il pomeriggio di mercoledì 10 aprile in una sessione plenaria del Parlamento a Bruxelles. I cinque provvedimenti legislativi che compongono il Patto Migrazioni e Asilo puntano a stabilire regole comuni e prevedibili per gestire l'accoglienza e la ricollocazione dei richiedenti asilo. Perché siano approvati basta la maggioranza semplice fra i 705 membri dell'emiciclo, ma ognuno di essi deve essere approvato singolarmente. Se anche uno solo venisse respinto, un probabile effetto domino farebbe crollare l'intera architettura della riforma.

"Se uno dei pilastri di questo sistema dovesse cadere, l'intero sistema non sarebbe in grado di reggersi sul suo giusto equilibrio", ha dichiarato Juan Fernando López Aguilar, eurodeputato socialista spagnolo presidente della commissione Libertà civili del Parlamento e relatore di uno dei cinque file, il Regolamento sulle situazioni di crisi.

Presentato dalla Commissione europea nel settembre 2020, il Patto ha attraversato molte difficoltà, con momenti di stallo che hanno fatto temere una bocciatura definitiva. A dicembre 2023 è poi arrivato l'accordo provvisorio tra Consiglio e Parlamento europeo, che ora deve essere ratificato da entrambe le istituzioni prima di diventare legge.

E il tempo stringe: con le elezioni europee alle porte, il mese di aprile è l'ultima possibilità per gli eurodeputati di approvare il Patto, che dovrebbe essere confermato, pur con qualche opposizione pure fra gli Stati membri.

Opposizione crescente fra i partiti italiani

"Nessuno può sapere quale sarà l'esito del voto", ha dichiarato Tomas Tobé, eurodeputato del Partito popolare europeo e relatore di uno dei testi cruciali del Patto, il Regolamento per la gestione dell'asilo e della migrazione.

In teoria i tre gruppi principali del Parlamento sostengono il Patto. Ma anche fra i membri di Ppe, Socialisti e democratici e Renew Europe ci saranno diversi voti contrari, come quelli dei parlamentari del Partito democratico.

"Per noi, da italiani, è davvero troppo poco. È un patto che non compie i passi necessari sulla solidarietà e sulla costruzione di un sistema europeo veramente riformato. Se la prende con i più deboli e non costruisce la solidarietà di cui c'è bisogno. Quindi diamo un segnale chiaro: vogliamo una direzione diversa e per questo votiamo contro", spiega a Euronews Brando Benifei, capo delegazione del Pd a Bruxelles, secondo cui la riforma trasformerebbe l'Italia in un centro di accoglienza "a cielo aperto".

"Per noi i diritti umani e la solidarietà europea sono fondamentali. Non approviamo un accordo che lascia l'Italia troppo sola e non è sufficientemente solido sui diritti delle persone più fragili".

Anche l'altro grande partito di opposizione, il Movimento Cinque Stelle, è contrario al Patto, definendolo "inutile per l'Italia" e "dannoso per i diritti dei migranti che vengono sacrificati sull'altare della demagogia".

Ma pure nella maggioranza cresce lo scetticismo. La Lega voterà a favore di alcuni provvedimenti e contro altri, e lo stesso faranno probabilmente gli eurodeputati di Fratelli d'Italia, nonostante il governo Giorgia Meloni abbia sostenuto la riforma al Consiglio.

"Alcuni pensano che questo Patto non sia abbastanza buono, e altri che non sia abbastanza cattivo"
Birgit Sippel
Eurodeputata Socialisti e democratici e relatrice del Regolamento sullo screening

Critiche da destra e da sinistra

Birgit Sippel, eurodeputata tedesca dei Socialisti e democratici e relatrice del Regolamento sullo screening, ha spiegato in una conferenza stampa alla vigilia del voto il paradosso di questo accordo, con argomentazioni a favore e contro la riforma "totalmente diverse" e porobabilmente influenzate da considerazioni elettorali piuttosto che politiche.

"Alcuni pensano, come abbiamo sentito, che non sia abbastanza buono, e altri pensano che non sia abbastanza cattivo nel modo in cui trattiamo i migranti. Forse alcuni stanno pensando alle elezioni e al messaggio che stanno inviando ai loro elettori nazionali".

Voteranno infatti contro sicuramente le destre europee, dagli eurodeputati ungheresi di Fidesz che siedono fra i Non Iscritti, a quelli polacchi di Diritto e Giustizia (PiS), che guidano il gruppo dei Conservatori e riformisti europei, fino ai membri di Identità e democrazia, gruppo che comprende oltre alla Lega il Rassemblement National in Francia e Alternative für Deutschland in Germania.

Ma anche dalla parte opposta dell'Eurocamera arrivano critiche. Il gruppo della Sinistra (37 eurodeputati) e quello dei Verdi/Alleanza libera per l'Europa (72 eurodeputati) sostengono che le rigide disposizioni imposte dal Patto peggioreranno la qualità del processo di asilo e alimenteranno violazioni dei diritti fondamentali.

"Il Patto rafforzerà i problemi esistenti concentrandosi in modo sproporzionato sulla deterrenza, anche attraverso la detenzione diffusa di persone e bambini, riducendo al contempo i loro diritti. Sposterà sempre più responsabilità verso i Paesi terzi e maggiori risorse finanziarie verso governi autocratici e signori della guerra", le parole di Philippe Lamberts, co-presidente dei Verdi/Ale a Euronews.

Se il Patto non fosse approvato in questa sessione, il Parlamento avrebbe ancora una chance nella plenaria in programma a fine aprile a Strasburgo. Ma sarebbe l'ultima.

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