L'Ue aumenta la produzione bellica, ma non riesce a dare all'Ucraina le munizioni promesse

Militari ucraini preparano le munizioni prima di sparare verso le posizioni russe vicino a Bakhmut, Ucraina, 7 luglio 2023.
Militari ucraini preparano le munizioni prima di sparare verso le posizioni russe vicino a Bakhmut, Ucraina, 7 luglio 2023. Diritti d'autore AP Photo/Evgeniy Maloletka
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Di Alice TideyVincenzo Genovese
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Questo articolo è stato pubblicato originariamente in inglese

L'Unione europea non è riuscita a fornire all'Ucraina un milione di munizioni entro un anno come aveva promesso, ma l'aumento della capacità produttiva è comunque positivo, sostengono i funzionari comunitari

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A marzo 2023 gli Stati membri dell'Unione avevano approvato un piano da due miliardi di euro per incrementare le forniture di munizioni all'Ucraina, impegnandosi a inviare un milione di proiettili da 155 millimetri in un anno, per aiutare il Paese a difendersi dall'invasione russa.

Ma a meno di due mesi dalla scadenza, l'Alto rappresentante per gli Affari esteri dell'Ue Josep Borrell ha ammesso che l'obiettivo non sarà raggiunto: finora sono stati consegnati solo 330mila proiettili, provenienti principalmente dalle scorte esistenti degli Stati europei.

Entro marzo, sarà raggiunto circa il 52% dell'obiettivo, con oltre mezzo milione di munizioni consegnate. Per arrivare al milione, bisognerà attendere la fine del 2024. 

"Penso che dovremmo essere abbastanza soddisfatti di ciò che siamo riusciti a ottenere, aumentando la capacità produttiva dell'industria del 40%"
Josep Borrell
Alto rappresentante dell'Ue per gli Affari esteri

Una questione di prospettiva

"Entro la fine dell'anno, le consegne previste supereranno il milione", ha dichiarato Borrell ai giornalisti dopo una riunione informale dei ministri della Difesa a Bruxelles. "Penso che dovremmo essere abbastanza soddisfatti di ciò che siamo riusciti a ottenere, aumentando la capacità produttiva dell'industria del 40%".

Anche il commissario al Mercato Interno Thierry Breton ha scelto di concentrarsi più sull'aumento della capacità produttiva che sull'obiettivo di consegna."Lo scorso marzo ho preso l'impegno di aumentare la nostra capacità produttiva di munizioni, soprattutto da 155 mm, fino a un milione all'anno. Oggi siamo già a questo livello. In altre parole, siamo in anticipo di due mesi sulla nostra capacità di produrre più munizioni in Europa".

Il primo ministro estone Kaja Kallas è stato più cauto nella sua valutazione, descrivendo il mancato raggiungimento dell'obiettivo come "un campanello d'allarme", pur riconoscendo tuttavia che senza questo obiettivo ambizioso, l'Ue sarebbe saremmo in una situazione peggiore.

"È positivo che la produzione di munizioni sia triplicata in Europa: ovviamente non è sufficiente e dimostra anche che il livello di preparazione alla difesa dei Paesi europei è molto indietro. Quindi, il messaggio è chiaro dobbiamo fare tutti di più".

Il mancato raggiungimento dell'obiettivo si potrebbe dunque definire un "fallimento di successo", almeno stando alla soddisfazione che trapela dagli ambienti comunitari. 

I bisogni militari dell'Ucraina

Secondo Bloomberg, le forze ucraine stanno affrontando una carenza "critica" di munizioni e hanno solo duemila proiettili da sparare ogni giorno lungo i 1.500 km di fronte, rispetto ai settemila dell'estate.

L'Unione europea potrebbe aumentare presto il suo sostegno militare: in base all'accordo  tra i capi di Stato e di governo dei 27 Stati membri all'ultimo Consiglio europeo, ogni anno si terrà un dibattito per considerare le necessità del Paese. Sul tavolo resta la possibilità di includere un fondo speciale per l'Ucraina all'interno dello European Peace Facility (Epf), il fondo tramite cui i Paesi dell'Ue hanno fornito armi all'Ucraina venendo rimborsati per i loro contributi.

Borrell aveva proposto che gli Stati membri stanziassero almeno cinque miliardi di euro all'anno per i prossimi quattro anni solo per l'assistenza militare al governo di Kiev, ma diversi Stati membri tra cui la Germania si sono opposti. Il governo di Berlino vorrebbe venissero conteggiate (e quindi scontate) le forniture militari bilaterali: secondo i dati raccolti dal Kiel Institute, la Germania ha già aiutato l'Ucraina con 17 miliardi, molto più di tutti gli altri Paesi dell'Unione.

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