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Il Parlamento europeo chiede una "pausa umanitaria" per Gaza

Un uomo palestinese trasporta una donna anziana davanti al luogo dell'esplosione mortale all'ospedale al-Ahli, a Gaza City, mercoledì 18 ottobre 2023\.
Un uomo palestinese trasporta una donna anziana davanti al luogo dell'esplosione mortale all'ospedale al-Ahli, a Gaza City, mercoledì 18 ottobre 2023\. Diritti d'autore Abed Khaled/Copyright 2023 The AP. All rights reserved.
Diritti d'autore Abed Khaled/Copyright 2023 The AP. All rights reserved.
Di Mared Gwyn JonesVincenzo Genovese
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Questo articolo è stato pubblicato originariamente in inglese

Il Parlamento europeo chiede una "pausa umanitaria" per Gaza, oltre a condannare l'attacco di Hamas, in una risoluzione votata a larga maggioranza

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La risoluzione non legislativa è stata approvata con  500 voti a favore, 21 contrari e 24 astensioni e arriva dopo che gli Stati Uniti hanno messo il veto su un testo simile del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che chiedeva "pause umanitarie" per fornire aiuti umanitari ai civili a Gaza.

Condanna e appelli nella risoluzione parlamentare

 Il Parlamento condanna inoltre in maniera decisa fermamente gli attacchi terroristici di Hamas e riconosce il diritto di Israele a difendersi nel rispetto del diritto internazionale umanitario. "L'organizzazione terroristica Hamas deve essere eliminata" e tutti gli ostaggi immediatamente rilasciati, recita la risoluzione.

Nello stesso tempo, l'assistenza umanitaria a Gaza deve essere intensificata, garantendo al contempo che nessun fondo europeo finanzi direttamente o indirettamente i gruppi terroristici, mentre in Europa andrebbero adottate tutte le misure appropriate per garantire la sicurezza dei cittadini ebrei, con la protezione immediata delle scuole e dei luoghi di culto.

Esprimendo preoccupazione per la situazione umanitaria nella striscia di Gaza, gli eurodeputati richiedono pure un'indagine indipendente sull'esplosione dell'ospedale al-Ahli a Gaza, inizialmente attribuita all'aviazione israeliana, ma molto probabilmente conseguenza di un missile lanciato contro Israele e finito fuori bersaglio.

L'intero Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche dell'Iran e il gruppo libanese Hezbollah dovrebbero essere inclusi nella lista dell'Ue dei gruppi terroristici, si legge nel testo, che auspica pure un'indagine approfondita sul ruolo dell'Iran, del Qatar e della Russia, nel finanziamento e nel sostegno del terrorismo nella regione.

Il Parlamento, comunque, sostiene una soluzione negoziata fondata sulla coesistenza dei due Stati, quello israeliano e quello palestinese, con i confini stabiliti nel 1967. Sottolineando la necessità di rilanciare immediatamente un processo di pace che preveda la convivenza, l'Eurocamera auspica la coesistenza di due Stati sovrani e democratici, con Gerusalemme come capitale condivisa.

Nella risoluzione entra pure una condanna delle recenti uccisioni di un insegnante in Francia e di due cittadini svedesi in Belgio ad opera di terroristi islamici, il cui legame con la guerra in Medio Oriente non è tuttavia chiaro.

"Abbiamo bisogno di un cessate il fuoco completo da parte di tutte le parti e della fine dell'assedio di Gaza"
Vittorio Infante
Consulente per le politiche umanitarie di Oxfam

Le richieste all'Europa

"Chiedo all'Unione Europea di usare immediatamente tutti i suoi mezzi per fare pressione su Israele, affinché Israele accetti di fermare i massacri, gli attacchi contro i civili, i bambini e le donne a Gaza", ha intanto dichiarato Abdelrahim Alfarra, ambasciatore dell'Autorità Palestinese presso l'Ue, ai giornalisti a Bruxelles. "Chiediamo agli europei di assicurare uno stop immediato all'aggressione contro la striscia di Gaza".

Anche l'ambasciatore egiziano presso l'Ue è intervenuto sul tema, smentendo l'idea che l'Egitto si stia rifiutando di aprire la sua frontiera con la striscia di Gaza.

"Non l'abbiamo mai chiusa, e questo va capito", ha dichiarato l'ambasciatore Badr Abdelatty, "vi assicuro che il passaggio non è mai stato chiuso dal lato egiziano. Il problema è che l'altra parte del valico è stata bombardata quattro volte".

Diverse Ong hanno criticato il Parlamento europeo per l'utilizzo del termine "pausa umanitaria", invece che "cessate il fuoco".

"Sebbene ogni possibilità di portare aiuti a Gaza in modo sicuro debba essere colta in questa fase catastrofica, questa non è la vera risposta", ha dichiarato Vittorio Infante di Oxfam. "Abbiamo bisogno di un cessate il fuoco completo da parte di tutte le parti e della fine dell'assedio di Gaza. Questo è l'unico modo per far arrivare ai civili aiuti umanitari sufficienti e assistenza".

La Commissione europea ha annunciato all'inizio della settimana che metterà a disposizione un ponte aereo di rifornimenti umanitari per la striscia di Gaza attraverso l'Egitto. I primi due voli hanno portato 54 tonnellate di aiuti.

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