L'Europa vuole sapere che pesci pigliare

Dopo un incontro-maratona, iniziato domenica mattina, i ministri europei responsabili del settore della pesca hanno siglato un accordo sulle quote di pesca per il 2022 che fissa le regole del gioco per i pescatori commerciali nell'Atlantico, nel Mare del Nord, nel Mediterraneo e nel Mar Nero .
Virginijus Sinkevicius, Commissario europeo per l'ambiente, gli oceani e la pesca: "La redditività e la sopravvivenza del nostro settore dipendono dalla salute degli stock ittici. So che alcune misure sono difficili, ma permettetemi di rassicurarvi, nessuno dovrebbe intraprendere questi passi da solo".
Per i paesi senza sbocco sul mare, non c'è molto in gioco, ma centri di pesca come Francia e Spagna si sentono in prima linea: la Spagna da parte sua deve affrontare tagli per il terzo anno consecutivo.
L'accordo raggiunto prevede una riduzione dell'8% della pesca del nasello nel Mar Cantabrico e una diminuzione del 5% della pesca della sogliola.
Dice il ministro spagnolo Luis Planas: "È necessario preservare le risorse ittiche e l'economia dei villaggi di pescatori oltre al modo di vivere dei loro abitanti".
Per le ONG come Our Fish che di recente ha dipinto questo murale l'Europa devono impegnarsi a fermare la pesca eccessiva, specialmente nel Mediterraneo che rischia moltissimo a causa della pesca eccessiva e dell'inquinamento. Anche Ocean Rebellion vuole sensibilizzare l'opinione pubblica.
Javier Lopez, Oceana: "Oceana si rammarica che il ministro della pesca abbia perso l'opportunità di garantire lo sfruttamento sostenibile di tutta la popolazione ittica nelle acque europe e invece abbia deciso di superare i limiti consigliati dagli scienziati di circa il 35 per cento delle popolazioni ittiche nell'Atlantico. inoltre non si è ridotta abbastanza la pesca nel Mediterraneo”.
Continuano inoltre le dure trattative con Londra per le quote nelle acque condivise con la Gran Bretagna.