Continua la crisi al confine tra Polonia e Bielorussia, Varsavia dichiara lo stato d'emergenza
"Il lavoro con gli Stati membri su un quinto pacchetto di sanzioni contro la Bielorussia è in in corso". Lo ha annunciato oggi Luc Devigne, direttore esecutivo aggiunto del Servizio europeo per l'azione esterna della Commissione Ue, in un'audizione al Parlamento europeo sulla Bielorussia e la "strumentalizzazione dei migranti" del regime di Minsk contro l'Unione. "Monitorare i tribunali, i giudici e i pubblici ministeri che hanno avuto un ruolo nella repressione della popolazione sarà un fattore chiave in queste nuove sanzioni", ha poi aggiunto Devigne. "Ovviamente - ha proseguito - continueremo ad opporci contro questa terribile strumentalizzazione dei migranti e della miseria umana da parte del regime di Lukashenko".
Lettonia, Lituania e Polonia accusano il presidente bielorusso Lukashenko di inviare migranti - principalmente afghani e iracheni- attraverso i confini comuni, per destabilizzare i loro paesi. Lo accusano anche di far leva sull'incapacità europea di far fronte comune sulla migrazione. Chiedono quindi una politica più risoluta per difendersi dagli attacchi esterni.
"L'Unione europea deve dare una risposta a Lukashenko – chiede il viceministro degli Esteri lituano Mantas Adomėnas - non può lasciarlo fare, perché continuerà nelle sue politiche aggressive, continuerà a ignorare gli impegni internazionali ed troverà nuove tecniche per colpirci. Lo farà come sta facendo ora - conclude - con metodi ibridi, che rappresentano delle minacce allo stesso tempo militari e sociali".
I migranti provenienti dalla Bielorussia non sono l'unico problema, anche l'Afghanistan è tra i temi più urgenti discussi nel meeting dei ministri degli Esteri europei riuniti in Slovenia fino a questo venerdì. Dopo la presa di Kabul da parte del regime dei talebani, si prevede l'arrivo di nuove ondate di profughi. I Ventisette intendono trovare un strategia comune per difendere frontiere e gestire le richieste d'asilo.