In questa puntata di "Unreported Europe", il giornalista di Euronews, Damon Embling, ci porta all'imbarco traghetti di Calais (Francia), dove centinaia di migranti sognano di attraversare il Canale della Manica. Anche con imbarcazioni di fortuna. E A Dunkerque rinasce una "giungla" urbana.
Un numero record di migranti sta rischiando la vita, tentando di attraversare la Manica, dalla Francia al Regno Unito, su piccole imbarcazioni, praticamente dei gommoni.
Sono 34 km da percorrere nello Stretto di Dover, il punto che costituisce la distanza più breve tra l'Europa e l'isola britannica, tra Cap Nez-Gris (Francia) e Dover (Inghilterra).
34 chilometri di speranza
Questi 34 km rappresentano il nuovo fronte dell'immigrazione clandestina.
II Canale della Manica come il Mar Mediterraneo: una barca (o un gommone) come passpartout per realizzare il sogno europeo.
Fino a qualche tempo fa il vero obiettivo erano i traghetti che da Calais (Francia) partivano alla volta di Dover (Inghilterra) e altri porti inglesi. Migranti disperati che si nascondevano nei camion per raggiungere la Gran Bretagna a bordo di questi traghetti.
Ma ora i "contrabbandieri di uomini" hanno cambiato tattica.
Regno Unito: la terra del sogno
Il giornalista di Euronews, Damon Embling, ci conduce proprio al confine naturale - deliminato dal mare - tra Francia e Regno Unito.
Una sorta di "sala d'attesa" per i migranti che sognano Londra, l'Inghilterra e un futuro migliore.
"Io stesso sto andando a Calais per attraversare lo Stretto di Dover con un traghetto per le auto, perché voglio incontrare alcune di quelle persone che stanno aspettando in Francia, sognando di andare in Gran Bretagna, per scoprire perché sono così ansiosi di venire nel Regno Unito e di rischiare tutto per arrivarci".
Evitare un'altra "Giungla"
È mattina presto a Calais: la Gendarmerie francese sta sgomberando i campi degli immigrati. In città ci sono persone provenienti da Iraq, Iran, Afghanistan, Siria e diversi paesi dell'Africa.
Spiega Clara Houin, Coordinatrice dell'Osservatorio dei diritti umani:
"C'è la polizia che sta conducendo un'operazione, e questo accade ogni giorno a Calais. Quello che fanno è far spostare i richiedenti asilo e le loro tende anche solo di pochi metri e se le persone non sono presenti, prendono i loro effetti personali, le tende, gli oggetti, i telefoni, i vestiti e, a volte, i loro documenti.
Fa parte di un approccio politico per impedire la creazione di campi, per evitare una grande 'Giungla' come quella di Calais nel 2015".
"Smettete di disturbarci"
Il Regno Unito rimane la destinazione "da sogno" per molti migranti, vista come una terra ricca di opportunità, dove parlare inglese e ricongiungersi ad amici e parenti.
La polizia complica loro la vita a Calais, ma sono determinati.
"Dobbiamo restare qui... Governo inglese, governo francese, per favore, smettete...smettete di disturbare la gente qui", invoca un giovane migrante.
"Con la barca? È pericoloso, ma lo far`ò"
L'attività della polizia, una maggiore sicurezza nei porti e persino la Brexit.
Tutto questo per giustificare l'enorme aumento di piccole imbarcazioni che vengono utilizzate per attraversare la Manica.
Dicono che è anche più economico e meno pericoloso.
"Quando il governo in Francia e nel Regno Unito non ci lascia passare con i camion, dobbiamo andare in barca. È pericoloso per noi, ma lo faremo. Lo farò anch'io, presto. Quando avremo una barca, andremo in barca".
Migranti in aumento in Francia e Regno Unito
C'erano molti bambini tra gli oltre 200 migranti raccolti dai soccorritori britannici in appena 48 ore all'inizio di questo mese. Poi, il numero delle imbarcazione che provano a farcela aumenta o diminuisce a seconda delle condizioni metereologiche.
L'anno scorso, le autorità francesi hanno calcolato oltre 2.700 persone che hanno cercato di attraversare la Manica: un aumento di 17 volte rispetto al 2016.
E più di 1.800 migranti hanno raggiunto le coste britanniche nel 2019.
125 di loro sono stati distribuiti in altri paesi europei, in base agli accordi internazionali.
"Gli scafisti arrivano dall'altra parte della Manica"
Raymond Randoux è un cacciatore e vive vicino a questa spiaggia appena fuori Calais da quasi 60 anni.
"È il primo anno che vedo i migranti qui. Non li avevamo mai visti prima d'ora. Erano stati in altre zone, dove si trovavano nei campi, sono stati creati degli spazi per loro, e poi sono stati sgomberati. Ora vengono qui".
Raymond sospetta che le barche di contrabbando provengano dal Regno Unito.
"La maggior parte degli scafisti arriva dall'Inghilterra con le barche nei camion. Penso che le gonfino quando arrivano qui, con una pompa, perché altrimenti- se attraversassero il mare con loro - verrebbero sicuramente avvistati. La maggior parte dei contrabbandieri viene da laggiù".
"I migranti vogliono farsi soccorrere dagli inglesi, non dai francesi"
Dall'altra parte della Manica, l'ex Direttore della Guardia Costiera britannica, Andy Roberts, teme una grande tragedia: soprattutto ora, durante l'inverno.
Lo specchio d'acqua tra la Francia e il Regno Unito - lo Stretto di Dover - è il canale di navigazione più trafficato al mondo. I migranti sanno che devono assolutamente entrare nelle acque territoriali britanniche.
"Ci sono prove del fatto che i migranti si rifiutano di essere salvati dalle forze di frontiera francesi quando si trovano nelle acque di quel paese, e allora diventa troppo pericoloso salvare qualcuno che si rifiuta di essere salvato... Vogliono entrare nelle acque del Regno Unito e in quel caso diventa responsabilità del governo britannico coordinare la ricerca e il salvataggio delle persone che dicono di essere in pericolo".
- Damon Embling, Euronews:
"E poi che succede?"
Andy Roberts, ex Direttore della guardia costiera britannica:
"Li portano nel Regno Unito".
La "Giungla" di Dunquerke
Quando le autorità francesi hanno demolito la famigerata "Giungla" di Calais nel 2016, hanno disperso un numero enorme di immigrati.
Ora, sulla costa, vicino a Dunkerque, centinaia di migranti vivono in un sudicio complesso di magazzini abbandonati.
Di fatto, la "Giungla" di Dunquerke.
"Ci sono almeno 800 persone", racconta Coline Slotala, di DROP Solidaritè.
- Damon Embling, Euronews:
"Quando vedi questo, e siamo in Europa, come ti fa sentire?"
Coline Slotala è sconsolata: "Non riesco a capire cosa sia successo. Vengo qui quasi tutti i giorni... E non capisco perché succeda in Francia".
"Per favore, portaci in Inghilterra"
Per chi vive nella "Giungla" di Dunquerke - anche per i bambini - le condizioni sono dure.
- Damon Embling, Euronews:
"Da dove venite?"
"Iraq, Iraq...", risponde un gruppo di donne.
Poi un bambino azzarda una domanda a Damon: "E tu da dove vieni?"
Damon Embling risponde: "Vengo dall'Inghilterra."
E, a quel punto, tutti - donne e bambini - sospirano, sognando la terra promessa e chiedono a Damon: "Per favore, portaci in Inghilterra...".
"Quella è la nostra casa"
Un uomo, uno dei migranti, ci mostra la sua "casa", la sua tenda.
"Questa è la nostra casa: senza elettricità, senza acqua, senza bagno... e noi viviamo qui senza niente".
"Se provo ancora, mi costa 3.000 sterline"
Damon si avvicina ad un giovane migrante: lui gli confessa che ha un disperato bisogno di fuggire. Dice che è stato fermato due volte mentre cercava di andare in Gran Bretagna con una piccola barca.
- Damon Embling, Euronews:
"Proveresti di nuovo con una piccola barca?"
Giovane migrante:
"Forse, forse...",
- Damon Embling, Euronews:
"Quanto pagheresti per un altro viaggio?"
Giovane migrante:
"Forse 2.000 sterline...ora è inverno, allora 3.000 sterline".
Regno Unito, Francia e Belgio: uniti contro gli attraversamenti illegali
Il governo britannico dice che sta lavorando a stretto contatto con la Francia e il Belgio per affrontare gli attraversamenti illegali, dispiegando più apparecchiature di rilevamento e droni.
Londra fa sapere che il 75% dei migranti che tentano la fortuna sono fermati.
A Dover e in tutta la contea del Kent, tuttavia, esistono diverse strutture che accolgono e aiutano i rifugiati che sono riusciti ad attraversare la Manica.
Un'associazione benefica li aiuta con l'inglese e con i problemi della vita di tutti i giorni.
"Non mi pento, sono molto felice nel Regno Unito"
Tra i rifugiati, anche un uomo dell'Afghanistan. Ê entrato in Gran Bretagna con un camion.
Racconta l'uomo, che vuole mantenere l'anonimato:
"Se fossi stato ancora nel mio paese, sarei già morto, questo lo so. E quindi non mi pento, non mi pento di niente, perché ho una bella vita qui nel Regno Unito e sono molto felice".
Ma lui e gli altri giovani si trovano in Inghilterra in un momento di forte sentimento anti-immigrazione.
"Chi possiede legittime richieste d'asilo, dev'essere autorizzato a venire nel Regno Unito"
Il messaggio "abbiamo perso il controllo dei nostri confini" è stato una parte importante del voto per la Brexit.
Il governo di Boris Johnson è sotto pressione per respingere un maggior numero di migranti.
"Penso che se le persone posseggono legittime richieste di asilo, devono avere l'opportunità di presentare quelle richieste di asilo sul lato francese della Manica. Possono poi essere regolatizzate e autorizzate a fare quel viaggio in modo sicuro e legale. Non si tratta di aprire le porte, ma di fermare i trafficanti di uomini", spiega Bridget Chapman, che lavora al "Kent Refugee Action Network(KRAN)", che si trova a Canterbury, capoluogo del Kent, a 30 km da Dover.
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Il giornalista: Damon Embling
Inglese di Oxford, con un passato da videoreporter, da anni collaboratore di Euronews e di altre testate ed emittenti, Damon Embling ha recentemente realizzato la serie "Discover Sanya" per Euronews. Questo è il suo primo "Unreported Europe" confezionato in modalità "Mo-Jo" (mobile journalist).
Ed è venuto alla grande!
Profilo Twitter: @DamonEmbling