Con la riduzione dei traffici commerciali a causa della pandemia aumentano i passaggi del canale su mezzi di fortuna o a nuoto e con essi le morti; Parigi raddoppierà le pattuglie per i controlli, i due Paesi investiranno 31 milioni nell'operazione
Dall'inizio dell'anno più di 8000 migranti hanno intrapreso l'attraversamento delle fredde acque della Manica, spesso su mezzi di fortuna oppure a nuoto, diretti dalla Francia alla Gran Bretagna; di 7 di loro si è saputo che sono morti durante l'impresa, e chissà quanti altri.
Storie di drammi umani che per le autorità di pubblica sicurezza diventano un fenomeno da interrompere. Fenomeno che ha alimentato anche diverse tensioni tra Londra e Parigi con i britannici che accusavano i francesi di non fare abbastanza.
Ora tra le due capitali è stato trovato un accordo: la Francia raddoppia dal primo dicembre le pattuglie di controllo sulla costa e schiera droni, telecamere fisse e radar per monitorare le spiagge; i due Paesi metteranno sul piatto 31 milioni di euro per finanziare l'operazione. L'obiettivo è pure risparmiare qualche vita umana: se prima della pandemia i migranti irregolari tentavano il passaggio oltre Manica su tir e traghetti, con gli scambi ridotti l'unica opzione resta affrontare corpo a corpo i flutti. Nel solo mese di settembre le autorità francesi hanno intercettato 1300 migranti irregolari.
L'accordo è stato trovato tra i due ministri dell'interno, il britannico Priti Patel e il francese Gerald Darmanin che hanno convenuto, si legge in un comunicato emesso dai britannici, su una misura tesa a "rendere la rotta ``non praticabile per i trafficanti di persone".