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Il cambiamento climatico, tra le maggiori minacce all'economia "resiliente" della Spagna

Veduta della vegetazione bruciata dopo un incendio a Caridade, nel nord-ovest della Spagna, giovedì 14 agosto 2025.
Vegetazione carbonizzata dopo un incendio boschivo a Caridade, nella Spagna nord-occidentale, giovedì 14 agosto 2025. Diritti d'autore  Copyright 2025 The Associated Press. All rights reserved.
Diritti d'autore Copyright 2025 The Associated Press. All rights reserved.
Di Liam Gilliver
Pubblicato il
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Cambiamento climatico: Spagna tra i Paesi europei più esposti, nonostante la crescita del PIL, avverte un nuovo rapporto.

Alla Spagna si chiede di rafforzare la resilienza climatica e accelerare gli sforzi di decarbonizzazione per proteggere la sua economia.

Un nuovo rapporto dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) rileva che l’economia spagnola ha tenuto "notevolmente bene" dopo una lenta ripresa dalla pandemia di COVID-19.

Negli ultimi anni si è registrata una crescita costante del PIL, con la Spagna che ha superato molti dei suoi pari europei. A trainarla è stata una molteplicità di fattori, tra cui il turismo, gli investimenti dei Fondi europei per la ripresa e la resilienza e l’aumento della spesa pubblica.

Tuttavia, i ricercatori avvertono che la Spagna è tra i Paesi europei "più esposti" al cambiamento climatico, con alcune delle perdite umane ed economiche più gravi del continente.

Il rischio climatico minaccia la crescita della Spagna

"Temperature in aumento, siccità frequenti e siccità intense, alluvioni, ondate di calore e incendi minacciano sempre più la crescita futura, l’ambiente e la salute pubblica del Paese", si legge nel rapporto.

"Rafforzare la resilienza richiederà investimenti mirati nell’adattamento e infrastrutture robuste."

Nonostante i progressi nella riduzione del rischio di disastri e nell’adattamento al cambiamento climatico, le perdite economiche e umane sono in aumento. Questi eventi diventano più gravi e più frequenti.

Gli esperti stimano che nel 2025 gli eventi estremi in Spagna abbiano già causato perdite per 12,2 miliardi di euro, destinate a salire a 34,8 miliardi entro il 2029.

Come il cambiamento climatico danneggia l’economia spagnola?

Il rapporto descrive le alluvioni come uno dei "pericoli naturali più dannosi" per la Spagna, aggravati dall’urbanizzazione delle aree ad alto rischio.

Solo il mese scorso, piogge intense hanno allagato le strade e lasciato i turisti bloccati mentrela tempesta Alice ha colpito parte della costa mediterranea. Nubifragi hanno colpito la Catalogna, trasformando rapidamente le strade in fiumi di fango, mentre i collegamenti ferroviari tra Barcellona e Valencia sono stati sospesi temporaneamente.

A Ibiza, decine di voli sono stati cancellati e le squadre di emergenza sono intervenute per soccorrere diverse persone rimaste intrappolate nei veicoli sull’isola.

Eppure quelle piogge estreme sono impallidite di fronte alle inondazioni lampo che hanno colpito Valencia l’anno scorso, che hanno causato 229 morti. La DANA (depressione isolata di alta quota) scaricò piogge torrenziali da record: oltre 770 litri per metro quadrato in 24 ore a Turís e fiumi in piena nella Rambla del Poyo.

Gli esperti affermano che non c’è dubbio: questo tipo di rovesci esplosivi è "intensificato" dal cambiamento climatico, anche se non è possibile identificare una causa precisa.

Ondate di calore e rischi per la salute

La maggiore durata e frequenza delle ondate di calore aumentano i rischi per la salute e riducono la produttività nelle grandi città.

Secondo il rapporto OCSE, serve "integrare meglio l’adattamento al caldo nella pianificazione urbana e nei codici edilizi".

L’estate 2025 in Spagna è stata la più calda mai registrata, con una temperatura media di 24,2 °C tra il 1 giugno e il 31 agosto. La temperatura giornaliera più alta, 45,8 °C, è stata registrata a Jerez de la Frontera, nel sud della Spagna, il 17 agosto durante un’ondata di calore.

Queste temperature roventi, unite a venti forti, hanno creato le condizioni ideali per incendi che si sono diffusi rapidamente in tutto il Paese.

Dall’inizio del 2025, sono bruciati oltre 380.000 ettari di terreno, quasi cinque volte la media annuale, e almeno otto persone hanno perso la vita.

Gli scienziati avvertono che le condizioni di caldo, siccità e vento che hanno alimentato gli incendi sono oggi circa 40 volte più frequenti e circa il 30 per cento più intense di quanto sarebbero in un mondo senza cambiamento climatico.

"Con ogni frazione di grado di riscaldamento, le ondate di calore estreme e persistenti continueranno a intensificarsi, aumentando la probabilità di incendi giganteschi come quelli che hanno bruciato vaste aree della Penisola Iberica", ha avvertito Clair Barnes, ricercatrice al Centre for Environmental Policy dell’Imperial College London.

La spinta della Spagna sulle energie rinnovabili

Nonostante gli eventi meteorologici estremi devastanti, la Spagna ha ampliato in modo significativo le sue capacità di produzione elettrica da rinnovabili, con energia solare ed eolica che ora forniscono più della metà della generazione annuale.

Ciò significa che la Spagna è sulla buona strada per centrare gli obiettivi di decarbonizzazione, ma l’OCSE avverte che la domanda di elettricità è destinata a crescere di oltre il 40 per cento entro il 2030.

"Questa crescita rafforza la necessità di continuare a investire in infrastrutture di rete, interconnessioni e sistemi di accumulo, adottando misure per gestire i tagli alla produzione e la congestione della rete", aggiunge il rapporto.

La Spagna fatica anche a ridurre le emissioni legate ai trasporti, che rappresentano un terzo della sua impronta complessiva. Secondo gli esperti, l’aumento del parco veicoli e segnali di prezzo deboli per passare ad alternative più pulite hanno "in parte" vanificato i guadagni di efficienza.

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