L'amministrazione Trump ha finalizzato il piano per aprire un'area incontaminata dell'Alaska alle trivellazioni di petrolio e gas. Ma le comunità indigene promettono battaglie legali
Il segretario degli Interni statunitense, Doug Burgum, ha annunciato giovedì a Washington di aver finalizzato i piani per avviare le trivellazioni di petrolio e gas nell'intera pianura costiera dell'Arctic National Wildlife Refuge, un parco naturale dell'Alaska.
La decisione apre la strada a futuri contratti di locazione all'interno della pianura costiera di oltre 630mila, un'area considerata sacra dagli indigeni Gwich'in.
I piani prevedono almeno quattro vendite di concessioni all'interno dell'area nell'arco di dieci anni.
Le concessioni petrolifere e del gas nel parco, offerte durante il primo mandato presidenziale di Donald Trump, erano state cancellate da Joe Biden.
A marzo, un giudice federale ha stabilito che l’amministrazione Biden non aveva l’autorità per annullare tali contratti, detenuti da una società statale.
Le comunità Gwich'in si oppongono alle trivellazioni perché considerano sacro il parco
Le comunità indigene Gwich'in considerano la pianura costiera sacra e fanno affidamento a una mandria di caribù per il proprio sostentamento. Per questo si oppongono alle trivellazioni.
Diversa è la posizione dei leader di Kaktovik, comunità Iñupiaq situata all’interno del parco, favorevoli alla trivellazione e convinti che uno sviluppo responsabile del petrolio sia cruciale per il benessere economico della regione.
“È incoraggiante vedere i politici di Washington promuovere politiche che rispettano la nostra voce e sostengono il successo a lungo termine di Kaktovik”, ha dichiarato in un comunicato Charles “CC” Lampe, presidente della Kaktovik Iñupiat Corp.
La seconda vendita di concessioni nel parco, effettuata verso la fine del mandato del presidente Joe Biden, non aveva attratto offerenti, ma i critici sostenevano che le condizioni fossero troppo restrittive.
Meda DeWitt, responsabile senior per l'Alaska della Wilderness Society, ha affermato che l’amministrazione "sta anteponendo gli interessi delle grandi corporazioni alle vite umane, alle culture e alle responsabilità spirituali delle persone la cui sopravvivenza dipende dalla mandria di caribù e dalla salute del parco".
La strada tra King Cove e Cold Bay può minacciare gli uccelli migratori dell'Alaska
Le azioni di giovedì seguono le linee guida tracciate da Trump a gennaio, che prevedevano anche l’accelerazione della costruzione di una strada per collegare la città di King Cove all'aeroporto di Cold Bay.
Burgum ha annunciato il completamento di uno scambio di terreni finalizzato alla costruzione della strada attraverso l'Izembek National Wildlife Refuge.
I residenti di King Cove hanno a lungo chiesto un collegamento stradale tra la città e l'aeroporto, considerandolo vitale per accedere a cure mediche d’emergenza.
Gli ambientalisti hanno promesso una battaglia legale, in quanto il parco contiene un habitat riconosciuto a livello internazionale per gli uccelli acquatici migratori. Proposte di scambio di terreni precedenti hanno già suscitato controversie e contenziosi.
Il Center for Biological Diversity, un gruppo ambientalista, ha spiegato che il nuovo accordo prevede lo scambio di circa 202 ettari "ecologicamente insostituibili" del parco naturale con fino a 703,7 ettari di terreni della King Cove Corp.
I leader delle comunità indigene Yup’ik vogliono contestare gli scambi di terreni con la King Cove Corp.
I leader tribali di alcune comunità più a nord, nelle comunità Yup’ik della regione del Delta Yukon-Kuskokwim, hanno espresso preoccupazione che la costruzione della strada possa allontanare gli uccelli migratori, fondamentali per il sostentamento del popolo indigeno.
“Con i villaggi nativi di Hooper Bay e Paimiut, intendiamo assolutamente contestare questa decisione in tribunale”, ha dichiarato Cooper Freeman, direttore per l'Alaska del Center for Biological Diversity.
La senatrice repubblicana Lisa Murkowski ha dichiarato ai giornalisti di aver lottato per garantire l’accesso ai terreni di King Cove durante tutto il suo mandato e di essersi recata sia nella comunità che nel parco.
Murkowski ha definito l'area un vero rifugio per molte specie di uccelli acquatici, sottolineando l’importanza di costruire la strada che crei il minimo disturbo possibile.
“È importante ricordare che non si parla di una strada a più corsie asfaltata con grandi camion in transito”, ha precisato. “Si tratta di un percorso di 18 chilometri, a corsia singola, in ghiaia, ad uso non commerciale.”