NewsletterNewslettersEventsEventiPodcasts
Loader
Seguiteci
PUBBLICITÀ

Desalinizzazione e circolarità: come la Catalogna sta progettando di risolvere la crisi idrica

Una vista del bacino di Sau al 5% della sua capacità nel gennaio di quest'anno.
Una vista del bacino di Sau al 5% della sua capacità nel gennaio di quest'anno. Diritti d'autore AP Photo/Emilio Morenatti
Diritti d'autore AP Photo/Emilio Morenatti
Di Rosie Frost
Pubblicato il
Condividi questo articoloCommenti
Condividi questo articoloClose Button
Questo articolo è stato pubblicato originariamente in inglese

Il governo regionale vuole evitare gravi episodi di scarsità di risorsa idrica come quelli che hanno colpito la Catalogna negli ultimi quattro anni

PUBBLICITÀ

La Catalogna intende spendere 2,3 miliardi di euro entro il 2040 per risolvere i suoi problemi cronici di carenza idrica. Il governo regionale si è posto l'obiettivo di "garantire la sicurezza idrica e di non dipendere più dalle precipitazioni".

La scorsa settimana, il nuovo presidente della regione Salvador Illa ha presentato una strategia aggiornata di gestione dell'acqua che mira a evitare gravi episodi di scarsità di risorsa idrica come quelli che la Catalogna ha registrato negli ultimi quattro anni.

Desalinizzazione, tubature difettose e circolarità dell'acqua

Circa la metà dell'importo totale è già stata accantonata per diversi progetti. Uno di questi è la costruzione di un nuovo impianto di desalinizzazione dell'acqua di mare nel nord della Costa Brava. Anche se non ci sono ancora dettagli su dove sorgerà esattamente questo impianto, si sa che costerà circa 200 milioni di euro e richiederà una certa cooperazione da parte del governo spagnolo.

Si aggiunge ai 12 impianti di desalinizzazione già progettati dal precedente presidente del governo locale, Pere Aragonès.

Un altro progetto prevede la deviazione delle acque reflue del fiume Besòs verso il fiume Llobregat, in modo da poterle utilizzare durante la costruzione degli impianti di trattamento delle acque di Besòs. Anche a Mataró e Figueres si stanno portando avanti i lavori per la costruzione di impianti di trattamento delle acque, per contribuire alla ricostituzione delle falde acquifere e per l'utilizzo in agricoltura.

"Abbiamo implementato un nuovo modello di gestione. Stiamo passando da un modello lineare a uno circolare", ha dichiarato Silvia Paneque, ministro del Territorio, delle Abitazioni e della Transizione Ecologica, in occasione dell'annuncio del piano martedì scorso.

"Una grande quantità di acqua pre-bevibile finisce in mare e noi dobbiamo pomparla a monte per poterla sfruttare".

La Catalogna ha dichiarato l'emergenza siccità per un'area su cui insistono 6 milioni di persone, compresa la città di Barcellona
La Catalogna ha dichiarato l'emergenza siccità per un'area su cui insistono 6 milioni di persone, compresa la città di BarcellonaAP Photo/Emilio Morenatti

Secondo il governo, la nuova tabella di marcia per la gestione dell'acqua dovrebbe anche consentire di spendere un po' di denaro per riparare le perdite di lunga data delle tubature che interessano le città di Badalona e Santa Coloma de Gramenet e le aree circostanti.

Emergenza siccità in Catalogna

A febbraio di quest'anno, il governo regionale catalano ha dichiarato l'emergenza siccità a causa della grave carenza d'acqua.

I bacini idrici erano scesi al di sotto del 16% della capacità dopo tre anni di precipitazioni inferiori alla media e i funzionari hanno descritto questa situazione come la peggiore siccità della storia moderna.

Sono state introdotte restrizioni sull'uso dell'acqua, tra cui il divieto di riempire le piscine e di innaffiare gli spazi verdi. Ai residenti è stato imposto un limite massimo di 200 litri d'acqua al giorno, mentre ulteriori restrizioni sono state imposte all'agricoltura e all'industria.

Le misure di emergenza per la siccità sono state revocate a maggio, quando i livelli d'acqua nei serbatoi catalani hanno superato il 20% della capacità. La situazione, tuttavia, rimane precaria e il governo catalano vuole ora garantire la sicurezza idrica in quanto la regione si trova ad affrontare un futuro sempre più arido a causa dei cambiamenti climatici.

Acqua senza dipendere dalle precipitazioni

Come il suo predecessore, Paneque ha sottolineato che, nonostante le recenti piogge, "la siccità non è ancora finita". Ma il governo di Illa prevede di spendere circa 1 miliardo di euro in più rispetto al piano del precedente presidente regionale Pere Aragonès.

Le differenze principali sono due. In primo luogo, la nuova serie di misure dovrebbe consentire alla Catalogna di ottenere il 70% dell'acqua consumata da fonti diverse dai bacini idrici entro il 2027. Attualmente, solo il 33% dell'acqua consumata dalla regione proviene da fonti diverse dall'acqua piovana.

In secondo luogo, si aggiunge il progetto di trasportare le acque reflue dal Besòs al Llobregat per renderle potabili e distribuirle. A differenza del vecchio piano, il nuovo schema di gestione non prevede multe per i comuni con un consumo eccessivo di acqua.

Condividi questo articoloCommenti

Notizie correlate

Inondazioni e siccità: 17 siti Unesco europei a rischio a causa del cambiamento climatico

Siccità in Grecia: non c'è acqua per i campi e neppure per lavarsi

In Romania cresce la preoccupazione degli agricoltori: la siccità devasta i terreni