La Berlinische Galerie dedica una personale a Louise Stomps. Una delle artiste più geniali del XX secolo che non furono allineate al regime nazista. La personale sarà aperta al pubblico fino al 17 gennaio 2022
La sua arte e il suo talento furono messi al bando dai nazisti. Louise Stomps era una delle scultrici più famose prima della Seconda Guerra mondiale. Poi il nulla. Ora Berlino vuole rendere omaggio all’artista dimenticata e ridare il giusto riconoscimento alle sue opere. Una personale che mira a mettere in luce tutte quelle figure a cui il Nazifascimo proibì di esprimersi.
Secondo Marion Beckers, curatrice della mostra e Direttrice del Das Verborgene Museum, Louise Stomps è stata una delle artiste più importanti del XX secolo in Europa.
Sotto i riflettori troviamo una selezione delle sue sculture dal 1928 al 1988, anno della sua morte. Molte delle sue prime opere in pietra, gesso e legno andarono perdute, distrutte dai bombardamenti. Terminato il conflitto, la Stomps fu di nuova libera di lavorare, ma ancora una volta non ebbe grande fortuna. Nella Germania del dopoguerra, le donne erano sottovalutate, al centro della scena c’erano solo artisti uomini.
L'arte dimentica e ritrovata
"Dopo il 1945 , quando gli artisti furono nuovamente in grado di lavorare liberamente, la Stomps fu sicuramente una delle figure più rilevanti, prosegue Marion Beckers. “La situazione cambiò negli anni '50 quando le artiste furono di nuovo messe da parte. Fu solo negli anni '80 che tornarono in primo piano e ad avere un ruolo importante.”
La mostra “**Louise Stomps. Forme della natura, sculture 1928-1988**” riporta alla luce i suoi lavori più intimi, sculture che ritraggono anime e corpi annientati da esperienze dolorose, perdite e orrori vissuti durante la guerra.
Con una novantina di lavori, la personale accompagnata dal catalogo a cura di Marion Beckers ed Elisabeth Moortgat, offre una panoramica della vita e dell’opera dell’artista per la prima volta collocandola, come meritava, in un contesto internazionale. La personale sarà aperta al pubblico alla Berlinische Galerie fino al 17 gennaio 2022.