L'Otello di Verdi conquista Londra

L'Otello di Verdi conquista Londra
Di Anne Glémarec

Trionfo per l'Otello di Verdi sul palco della Royal Opera House. Protagonisti Jonas Kaufmann e il Maestro Antonio Pappano

Otello è la penultima opera di Giuseppe Verdi. Il libretto di Arrigo Boito fu tratto dalla tragedia omonima di Shakespeare. Un capolavoro senza tempo. E un trionfo per la messa in scena alla Royal Opera House di Londra. A dirigere l’orchestra il Maestro Antonio Pappano. Nella parte di Otello il tenore Jonas Kaufmann.

"Ci sono molte cose che rendono questa opera speciale, come la natura titanica di molti atti."

Antonio Pappano Direttore d'orchestra

Antonio Pappano: “Otello è un grande guerriero, un uomo di straordinario successo, l’opera segue la traiettoria dall’alto verso il basso, nella sua caduta dovuta in un primo momento da un piccolo dubbio su sua moglie. Iago dice averla vista in compagnia di Cassio, cosa molto strana. Da questo nasce la tragedia, la catastrofe.”

Consumato dalla gelosia e da un amore oscuro, alla fine Otello uccide la moglie Desdemona, sopraffatto poi dal rimorso, si suicida. Questa è la prima volta che Jonas Kaufmann accetta un ruolo simile, molto impegnativo. Una vera sfida. Secondo il tenore questo ruolo è difficile per vari motivi. “Il secondo atto è la parte più impegnativa, semplicemente perché è lì che si infiamma la rabbia. E’ necessario mantenere la calma, hai bisogno di capire come questa gelosia può causare seri problemi e quanto può essere tenuta ancora sotto controllo.”

Antonio Pappano: “Ci sono molte cose che rendono questa opera speciale: la natura titanica di molti atti che descrivono innanzitutto questa tempesta, che è qualcosa di incredibile ..Inizia nella parte superiore, negli acuti, per poi scendere. Una parte dalle tinte fosche dove si possono trovare anche momenti di luce quasi burlesque.

“Verdi ti dà l’opportunità di mostrare un Otello diverso”, prosegue Jonas Kaufmann. “Ci sono momenti romantici in cui potete notare quanto è fragile in presenza di Desdemona.”

Antonio Pappano: “E’ come scalare l’Everest, hai bisogno di moltissima energia per condurre quest’opera, non bisogna mai lasciarsi andare, essere un po’ svagati, non è un’opera che ti permette questo, è un dramma rigoroso che deve portare da qualche parte. “E’ stato un incredibile passo avanti per Verdi. Con questa opera ha gettato davvero il guanto di sfida, dicendo: questo è ciò che un vecchio uomo ormai può dare.”

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