Fra presente e passato, Chick Corea incontra Liszt

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Fra presente e passato, Chick Corea incontra Liszt
Di Euronews
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È sulla cresta dell’onda jazz da decenni, è un avventuriero della musica, ne ha esplorato tutti i generi e ne ha pure inventato qualcuno… Chick Corea prosegue, da mesi, la sua tournée mondiale.

Dove e quando: il tour di Chick Corea tappa per tappa.

Musica ha incontrato questo immenso improvvisatore a Budapest, dove si è esibito, lui e il suo pianoforte, davanti a un pubblico entusiasta.

“Anni fa ho capito che la musica è una cosa che si condivide… – ci dice – Ovviamente, uno può suonare da solo e per se stesso, non c‘è nulla di male, è anche divertente, ma la musica per me è qualcosa che si offre per dare piacere, per far cantare e ballare, per dare leggerezza alla vita, per tirar su di morale, anche…. per cui, io cerco di suscitare questo tipo di reazione, dovunque vada, è un po’ il mio obiettivo”.

Budapest, città ricca d’atmosfere mitteleuropee, vanta anche un’illustre tradizione musicale, perfettamente rappresentata dall’Accademia Liszt, oggi splendida come un tempo dopo il recente restauro.

Per saperne di più sull'Accademia Liszt di Budapest.

Una cornice ideale, per ospitare quello che il suo direttore della comunicazione, Imre Szabo-Stein, ama considerare un magico incontro fra presente e passato.

“Questo è un concerto simbolico – dice -. Perché non dimentichiamoci che Franz Liszt, a cui è intitolata questa Accademia, è stato il primo nella storia della musica a dare un recital per pianoforte, a Roma, nel 1839, ha praticamente inventato un genere! E questa sera Chick Corea si è dato simbolicamente appuntamento con Franz Liszt!”.

Blasone e trascorsi dell’Accademia Liszt rimandano a una tradizione e un ricco passato, che oggi ci si sforza di tramandare.

“È vero che bisognerebbe dare più spazio all’arte e alla cultura – riflette Chick Corea -, ma non dimentichiamoci che la creatività è dentro di noi, ne siamo tutti dotati, e dobbiamo assumerci la responsabilità di produrla, di sostenerla perché si concretizzi… e queste cose non succedono per intervento dello Stato o della burocrazia, ma grazie all’azione di individui in grado di creare e di realizzare”.

Imprescindibile l’omaggio a uno dei grandi compositori ungheresi che proprio qui si sono esibiti in passato. “Béla Bartok è stato il compositore classico che per primo ha suscitato il mio interesse ai tempi del liceo – dice ancora Chick Corea -, perché è vero che suonavo Bach e Mozart ma allora non è che mi dicessero molto… sì, non sono male ma… Bartok, wow!”.

A pieno titolo nell’Olimpo del jazz accanto a giganti del calibro di Miles Davis, Chick Corea mantiene oggi l’entusiasmo degli esordi. Perché dopo oltre cinquant’anni sul palco è ancora nella musica che trova missione e realizzazione.

La sterminata discografia di Chick Corea dagli anni '60 a oggi.

“Continuo a suonare volentieri perché questa è la mia vita – conclude -, e penso che sia la cosa migliore che possa offrire a chi mi sta intorno e al pubblico: la mia musica!”.

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