Il testo della manovra è al vaglio della commissione Bilancio del Senato, che da martedì 18 novembre avvierà i lavori sugli emendamenti
Sono circa 5.400 gli emendamenti alla manovra finanziaria depositati in commissione Bilancio al Sanato. Circa 1.600 provengono dalle forze di maggioranza (677 da Forza Italia, 500 da Fratelli d'Italia, 400 dalla Lega); altri 3.800 sono stati presentati delle opposizioni (il Movimento 5 Stelle ne ha depositati 1.671; il Partito democrativo 1.160; Alleanza Verdi e Sinistra è arrivata a 533).
Dal salario minimo alla sanatoria edilizia, tutte le proposte di modifica alla manovra presentate
Secondo quanto indicato dal presidente della stessa commissione parlamentare, Nicola Calandrini (Forza Italia) ciò "testimonia l'attenzione e la volontà di tutte le forze politiche di contribuire al miglioramento della manovra”. I lavori proseguiranno a partire da martedì 18 novembre. Secondo il capogruppo del Partito democratico in commissione, Ubaldo Pagano, le migliaia di emendamenti mostrano invece "una significativa presa di distanza dalla manovra di Giorgetti che viene considerata dalla maggioranza stessa come inadeguata, inefficace e incapace di affrontare le reali emergenze del Paese".
Innumerevoli i temi toccati nelle proposte di modifica alla leggo. Un emendamento, presentato dal senatore di Fratelli d'Italia Antonio Iannone, punta a riaprire la sanatoria edilizia prevista da una legge del 2003. Altri chiedono cambiamenti su salari, congedi paritari o ancora Irpef, fiscal drag, fondi per la sanità e salario minimo.
Affitti brevi, aliquota agevolata per l'oro e tassa sui patrimoni oltre i due milioni di euro
Tra gli emendamenti più significativi presentati alla manovra del governo Meloni figurano quello che propone la cancellazione dell'aumento della cedolare secca sugli affitti brevi. Qualora fosse approvato, chi affitta un unico immobile continuerebbe a pagare il 21 per cento (5 punti in più in caso di due immobili). Un'altra proposta di modifica imporrebbe un raddoppio dell'Irap a carico di banche e compagnie d'assicurazione (che passerebbe dal 2 a 4 per cento): secondo i proponenti, ne deriverebbe un gettito aggiuntivo per le casse dello Stato di circa un miliardo di euro.
Da sinistra, invece, si è proposto di introdurre una tassa sui grandi patrimoni, che prevederebbe un'aliquota unica dell'1,3 per cento. La base imponibile sarebbe rappresentata dalle ricchezze il cui valore complessivo (mobiliare e immobiliare, in Italia o all'estero, al netto delle passività) supera i 2 milioni di euro.
Un altro emendamento estenderebbe la No tax area a 15mila euro e amplierebbe l'aliquota Irpef al 33 per cento fino ai 60mila euro annui. Tra le proposte, infine, anche la soppressione dell'aumento dell'età pensionabile per il comparto sicurezza e un'aliquota agevolata per chi decidesse di rivalutare l'oro in proprio possesso per "facilitare l'emersione e la circolazione di oro da investimento" (in questo caso di parla di un gettito stimato in 1,67-2,08 miliardi di dollari).