Italia e Albania hanno tenuto a Roma il primo vertice intergovernativo, durante il quale Meloni e Rama hanno varato un ampio pacchetto di intese per rafforzare la cooperazione economica e politica. Al centro anche il dossier migratorio
Il vertice intergovernativo Italia–Albania si è tenuto nella giornata di giovedì a Villa Doria Pamphilj, dove la prima ministra italia Giorgia Meloni e il suo omologo Edi Rama con le rispettive delegazioni governative al seguito hanno siglato sedici accordi per intensificare la cooperazione economica bilaterale.
"Un incontro che conferma un rapporto straordinario e una cooperazione sempre più forte, dalla sicurezza all'energia, dalle infrastrutture alle migrazioni". Ha definito così su X Giorgia Meloni, le relazioni tra Italia e Albania aggiungendo: "Avanti insieme, con un rapporto fondato su concretezza, fiducia e una cooperazione sempre più profonda".
Meloni: "Italia primo partner commerciale dell'Albania"
L’accordo tocca settori chiave come infrastrutture, difesa, sicurezza, energia, salute, innovazione e formazione, con Meloni che ha definito l’Italia “il primo partner commerciale dell’Albania” e un punto di riferimento naturale per Tirana.
La premier ha poi ricordato che nel Paese operano circa 3.000 imprese italiane e ha annunciato l’obiettivo di rendere più strutturali i rapporti economici, anche attraverso un business forum Italia–Albania da organizzare entro il primo semestre del 2026. Tajani, parallelamente, ha incontrato il suo omologo albanese per discutere di cooperazione regionale e sicurezza nel Mediterraneo.
Migranti: “L’Albania si comporta già da membro dell’Unione”
Il tema migratorio è stato uno dei nodi centrali del summit. Meloni ha difeso il protocollo firmato con l’Albania due anni fa, definendolo “un accordo di respiro europeo” e sottolineando che diversi Paesi dell’Ue stanno valutando di aderire allo stesso modello.
A margine della conferenza stampa congiunta con Rama, la presidente del consiglio ha poi ammesso i ritardi nell’attuazione dei centri gestiti dall’Italia sul territorio albanese, attribuendoli a ostacoli legali e decisioni che, a suo avviso, non sempre hanno avuto motivazioni coerenti.
Secondo Meloni, il meccanismo potrà funzionare pienamente con l’entrata in vigore del nuovo Patto europeo su migrazione e asilo tra sette mesi. “L’Albania si sta già comportando come uno Stato membro dell’Ue”, ha affermato, aggiungendo che i centri, una volta operative le nuove regole comunitarie, funzioneranno “come previsto sin dall’inizio”.
Rama ha ribadito che un’intesa simile non sarebbe possibile con altri Paesi: “Questo accordo si può fare solo con l’Italia”.
Dossier europeo e collaborazione industriale: dall’adesione Ue alla cantieristica navale
Sul fronte europeo, Meloni ha annunciato che nei prossimi giorni verrà aperto l’ultimo capitolo tecnico dei negoziati di adesione dell’Albania all’Unione. La presidente del Consiglio ha dichiarato che l’Italia punta ad avviare i negoziati politici durante la propria presidenza del Consiglio Ue nel primo semestre del 2028, definendo quel passaggio “il naturale coronamento degli sforzi compiuti insieme negli ultimi anni”.
Rama ha inoltre presentato un nuovo progetto industriale congiunto: sette navi saranno costruite nei cantieri di Pashaliman attraverso una joint venture tra Fincantieri e l’azienda albanese Kayo.
L’iniziativa, legata all'accordo firmato, punta a rilanciare l’area portuale, creare competenze per i giovani albanesi e produrre imbarcazioni destinate all’Italia, all’Albania e ad altri Paesi.