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Quanto costa davvero una tazza di caffè in Europa? Prezzi, consumi e il peso sul nostro stipendio

State pagando troppo il vostro caffè da asporto?
State pagando troppo il vostro caffè da asporto? Diritti d'autore  Canva
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Di Hannah Brown & Jan Bolanowski
Pubblicato il
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Dal prezzo medio di una tazza ai consumi per Paese, fino all’indice cappuccino: ecco quanto costa il caffè in Europa e dove pesa di più sugli stipendi

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Per molti di noi, una tazza di caffè – o forse qualcuna in più – è un rituale imprescindibile per iniziare la giornata lavorativa. Secondo i dati di Statista, nel 2023-2024 sono stati consumati circa 10,62 miliardi di chilogrammi di caffè nel mondo, in leggero aumento rispetto ai 10,38 miliardi dell’anno precedente.

C’è chi si accontenta di un economico caffè istantaneo preparato in ufficio, e chi non può fare a meno del “caffè elegante”, preparato da un barista in grembiule cerato. Ma quanto costa davvero questo piacere quotidiano? Ci stanno fregando? E come variano i prezzi nei diversi Paesi europei?

Quanto caffè compra l’Europa?

Secondo un’indagine condotta da Pressat tra gennaio e marzo 2025 sul consumo di caffè da asporto sul posto di lavoro nei 27 Paesi dell’Ue e nel Regno Unito, sono proprio i lavoratori britannici a guidare la classifica, con una media di 1,96 tazze al giorno. Li seguono da vicino i colleghi di Belgio (1,79 tazze), Polonia (1,77), Francia (1,76) e Romania (1,68).

All’altro estremo, i lavoratori più parsimoniosi sono quelli del Lussemburgo, con una media di appena 0,82 tazze acquistate al giorno. Anche in Ungheria (0,83), Repubblica Ceca (0,84) e Svezia (0,9) si spende poco in caffè da asporto.

Curiosamente, sebbene la Francia sia il quarto Paese per consumi, è quello dove si paga di più per una tazza: in media 3,42 euro. Sebbene lo stereotipo parli di espresso corto e forte, solo l’8,94 per cento degli intervistati francesi sceglie questa opzione. I preferiti sono invece il latte macchiato (17,02 per cento) e il cappuccino (16,17 per cento).

Al secondo posto per prezzo si piazza la Lituania, dove una tazza costa in media 3,39 euro, con cappuccino e cortado come bevande più popolari (entrambi al 14,87 per cento).

La sorpresa arriva dalla Danimarca, dove si registra il prezzo medio più basso: 1,89 euro. I danesi, con 1,32 tazze al giorno, prediligono l’Americano. È l’unico Paese in cui una tazza costa meno di 2 euro, seguito da Slovacchia (2,08 euro) e Cipro (2,09 euro).

Indice del cappuccino: le capitali e il prezzo del latte

Un altro punto di vista emerge dall’indice del cappuccino basato sui dati di Numbeo.com, che analizza il prezzo medio di un cappuccino nelle capitali europee.

In cima alla classifica c’è Copenaghen, dove un cappuccino costa 5,81 euro, ben oltre il prezzo medio danese per altri tipi di caffè. Seguono Islanda (5,33 euro) e Svizzera (5,27 euro). In Scandinavia, Regno Unito, Belgio, Paesi Bassi, Francia e Austria, un cappuccino costa oltre 4 euro.

All’opposto, i prezzi più bassi si trovano nell’Europa orientale e nei Balcani. In Kosovo una tazza costa appena 1,27 euro, in Ucraina 1,36, e in Italia – patria del cappuccino – solo 1,53 euro.

I polacchi, che spesso si lamentano dei prezzi nei bar, pagano 3,64 euro a Varsavia. Nonostante i vicini offrano caffè più economici, in Polonia il costo resta elevato. Secondo Janusz Piechocinski, economista ed ex ministro dell’Economia, questo si deve in parte ai costi di immobili e tasse, che fanno lievitare i prezzi.

"Un cappuccino a Varsavia costa 18 zloty (4,24 euro), mentre a Bari 1,50. I prezzi si sono uniformati a quelli della capitale, ma non è detto che sia giustificato", ha detto a Euronews. Eppure, la Polonia è uno dei principali importatori e torrefattori di caffè in Europa, con oltre 200.000 tonnellate trattate ogni anno, anche per l’export online.

Stiamo pagando troppo per il caffè?

Da un punto di vista tecnico, no. Un espresso richiede 7-9 grammi di caffè, che al prezzo attuale dei chicchi arabica equivale a meno di un centesimo di euro. Ma ovviamente, il costo finale include molto altro: personale, energia, affitti, materiali e ingredienti extra.

Nel 2024, secondo Eurostat, il costo medio dell’elettricità per imprese di medie dimensioni è stato di 155,80 €/MWh. Il Paese più caro è l’Irlanda (254,30 €/MWh), seguita da Croazia (216,90), Ungheria (205,50) e Lussemburgo (204,10).

Tra i “grandi” dell’Ue, i prezzi sono molto variabili: Francia (163,90), Spagna (121,70), Italia (151,50) e Germania (197,60). Il costo più basso si registra in Norvegia, con 79,10 €/MWh.

Il caffè è proporzionato agli stipendi?

Se confrontiamo il prezzo medio del caffè con gli stipendi annuali netti (dati Eurostat 2024), emergono differenze significative. In Francia, dove il caffè costa di più, il reddito medio per single senza figli è 32.354 euro: ogni tazza pesa lo 0,0106 per cento del salario.

In Danimarca, con un reddito di 43.913 euro, il caffè pesa solo 0,004 per cento. Al contrario, in Lituania, con un reddito medio di 15.909 euro, ogni tazza rappresenta lo 0,021 per cento dello stipendio.

I lussemburghesi, con 50.410 euro annui, pagano circa 3 euro a tazza: lo 0,005 per cento del reddito.

Indice cappuccino per stipendio: quante tazze puoi permetterti

Secondo Numbeo, l’indice del cappuccino confronta lo stipendio netto medio mensile con il prezzo di un cappuccino per città.

In cima alla classifica c’è Roma, dove si possono acquistare 1.399 cappuccini con uno stipendio medio. Seguono Berna (1.378) e Lussemburgo (1.347).

Anche qui, l’Europa si divide: in Occidente (eccetto il Portogallo), con uno stipendio si comprano almeno 750 cappuccini. Nell’Europa orientale, invece, il caffè da asporto resta più caro in rapporto al reddito.

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