Politica UE. Rimosse le sanzioni contro l'ex presidente ucraino Yanukovych

Viktor Yanukovych dopo essere stato spodestato come presidente ucraino nel 2014
Viktor Yanukovych dopo essere stato spodestato come presidente ucraino nel 2014 Diritti d'autore Martin Meissner/AP Photo
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Di Jack Schickler
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Questo articolo è stato pubblicato originariamente in inglese

Viktor Yanukovych e il figlio hanno vinto il ricorso presentato contro le sanzioni decise dal Consiglio Ue nel 2021. Il Tribunale dell'Unione ha dato loro ragione: i processi subiti in Ucraina non sono stati equi. Rigettato invece il ricorso di Roman Abramovich

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L'ex presidente ucraino Viktor Yanukovych e suo figlio Oleksandr si sono visti revocare le sanzioni imposte dall'Unione europea nel 2021, a seguito di una sentenza mercoledì del Tribunale dell'Unione europea. 

Sorte opposta per ilmagnate russo del petrolio, **Roman Abramovich,**che non è riuscito a convincere i giudici del Tribunale (uno dei due organi giurisdizionali della Corte di Giustizia dell'Ue).

Giudicando il ricorso presentato dagli Yanukovych, i giudici hanno stabilito che il Consiglio dell'Ue ha "commesso un errore di valutazione" quando ha aggiunto l'ex presidente ucraino e il figlio alla lista delle sanzioni, poiché non è stato dimostrato che il processo contro di loro in Ucraina sia stato equo

Gli avvocati della difesa avevano argomentato che la condanna per tradimento inflitta a Yanukovych fosse motivata politicamente e proceduralmente ingiusta e che all'imputato non fosse stato consentito di presentare appello per un'altra condanna di corruzione. 

Yanukovych è stato spodestato dalla sua carica dalle proteste di piazza del 2014, dopo aver cercato di stringere legami più stretti con il presidente russo Vladimir Putin, e ora vive in Russia.

Anche suo figlio Oleksandr era stato accusato di aver intrattenuto rapporti con gruppi separatisti filorussi nella regione ucraina del Donbas, ma i giudici hanno affermato che non si può presumere che i procedimenti giudiziari ucraini siano legittimi.

Il Tribunale dell'Ue ha annullato la decisione di inserire i due nella lista delle sanzioni europee e ha condannato il Consiglio Ue a pagare le spese legali.

Restano le sanzioni a Roman Abramovich

Quanto ad Abramovich, i giudici hanno sentenziato che il congelamento dei beni e il divieto di viaggiare, imposti come ritorsione per la guerra in Ucraina, non costituiscono una violazione dei suoi diritti.

Il coinvolgimento di Abramovich nella società siderurgica Evraz, infatti, giustificava le sanzioni e il miliardario, cittadino dell'Ue grazie alla nazionalità portoghese, poteva ancora utilizzare i fondi bloccati per soddisfare i suoi bisogni essenziali. 

L'oligarca ha fatto fortuna con l'azienda petrolifera statale russa Sibneft, prima di diventare uno dei principali azionisti di Evraz. L'Ue sostiene che debba la sua ricchezza ai legami personali con Putin. 

Le misure imposte dal Regno Unito l'anno scorso hanno già costretto Abramovich, che ha anche passaporto russo e israeliano,  a cedere la proprietà della squadra di calcio londinese del Chelsea Fc.

I portavoce del Consiglio europeo e gli avvocati di Abramovich e Yanukovych non hanno risposto immediatamente a una richiesta di commento di Euronews.

L'Unione ha sanzionato quasi duemila persone ed entità in relazione alla guerra in Ucraina, nel tentativo di indebolire l'economia russa e influenzare la cerchia del presidente Putin. 

Lunedì sono state sanzionate altre 140 persone e limitate le importazioni di diamanti russi.

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